Dopo aver lasciato intravvedere possibili spazi di riforma della vita politica in Cina con il riferimento alla necessità di “limitare il potere dello Stato in una gabbia di leggi e regolamenti,” Xi Jinping ha rapidamente dissuaso gli osservatori da interpretazioni eccessivamente liberali delle parole pronunciate in occasione della commemorazione dei trent’anni della Costituzione della RPC del 1982. Immediatamente censurato, ad esempio, è stato il settimanale Nanfang zhoumo, che in un coraggioso editoriale predisposto per il capodanno 2013 e intitolato “Il sogno cinese: il sogno di un governo costituzionale!” (Zhongguo meng: xianzheng meng!) aveva invocato il pieno rispetto delle garanzie costituzionali.
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