Il 3 novembre 2017 a Sepang nei pressi del KLIA, l’aeroporto internazionale di Kuala Lumpur, il Primo Ministro della Malaysia Najib Razak e Jack Ma, Fondatore ed Executive Chairman di Alibaba Group, hanno ufficialmente inaugurato la prima Digital Free Trade Zone (DFTZ) del gruppo oltre i confini cinesi. L’iniziativa ha l’obiettivo di posizionare la Malaysia come la base per l’e-commerce nel Sud-est asiatico, una regione che vanta una popolazione di oltre 600 milioni di consumatori mediamente molto giovane e una crescita del PIL stimata al 5,3% annuo per i prossimi cinque anni.
La DFTZ è frutto di una joint venture pubblico-privata, che vede come stakeholder principali il governo malaysiano, tramite l’agenzia per lo sviluppo dell’economia digitale Malaysia Digital Economy Corporation (MDEC), e il colosso cinese dell’e-commerce Alibaba, supportati da una serie di stakeholder di minoranza ai quali sono stati assegnati dei ruoli ben precisi. Malaysia Airports Holding Berhad, il gestore degli aeroporti, e POS Malaysia, le poste nazionali, si occuperanno dello sviluppo e della gestione del centro logistico situato presso il KLIA. Maybank e CIMB, le due maggiori banche del Paese, collaboreranno con Alibaba Group per il lancio in Malaysia di Alipay, il sistema di pagamento e-wallet già utilizzato da oltre 450 milioni di utenti cinesi che permetterà di effettuare transazioni sicure online e offline. Infine, Catcha Group, il più grande gruppo internet del Sud-est asiatico, si occuperà, assieme alla MDEC, della fondazione e dello sviluppo di Kuala Lumpur Internet City (KLIC), il nuovo Digital Hub, situato nei pressi della Capitale, che ospiterà le multinazionali high-tech che vorranno partecipare al progetto stabilendo una base operativa a Kuala Lumpur.
Il progetto nasce dalla necessità del governo malaysiano di intervenire per aiutare le piccole e medie aziende locali a competere nei mercati internazionali, dove il potenziale è immenso, ma i risultati finora raggiunti marginali. Basti pensare che sulla piattaforma Alibaba.com ad oggi sono registrati più di 30.000 account di compratori malaysiani, mentre i venditori sono circa 1.000.
La DFTZ intende semplificare e digitalizzare i processi per gli scambi commerciali internazionali e permettere alle aziende di sfruttare l’e-commerce per incrementare le proprie esportazioni. Il primo mercato di sbocco dell’iniziativa è la Cina, tramite Alibaba.com e le altre piattaforme facenti capo allo stesso gruppo, come Taobao, Tmall e 1688, ma l’obiettivo ultimo, secondo quanto dichiarato da Datuk Yasmin Mahmood, amministratrice delegata della MDEC, consiste nel creare un nuovo canale di accesso ai mercati globali.
In realtà, al di là dell’obiettivo ufficiale di assistere le piccole e medie imprese nella loro espansione verso il mercato globale, per la Malaysia la DFTZ rappresenta una straordinaria opportunità per divenire il punto di accesso alla distribuzione digitale non solo nel Sud-est asiatico ma in tutta l’area dell’Asia-Pacifico.
Negli ultimi cinque anni infatti, i salari sono cresciuti di oltre il 5% annuo, compromettendo la competitività del Sistema Paese rispetto ad altri stati limitrofi, principalmente le Filippine. Un taleaumento nel costo del lavoro ha colpito l’attrattività che negli scorsi decenni ha permesso alla Malaysia di divenire una destinazione privilegiata per l’outsourcing di attività ad alto valore aggiunto e di attrarre multinazionali come DHL, Standard Chartered, Dell, IBM o AT & T, che hanno stabilito nel Paese le sedi globali per le loro funzioni di IT, gestione delle risorse umane o customer service.
A questo scopo il governo malaysianoaveva messo in atto una serie di iniziative guidate dalla MDEC, sotto il cappello di Outsourcing Malaysia, tra cui l’offerta di programmi di supporto ad hoc e la creazione di aree di insediamento privilegiate, che hanno attratto numerose multinazionali grazie a sgravi fiscali, basso costo del lavoro e servizi con standard internazionali a prezzi vantaggiosi. Emblema di Outsourcing Malaysia è Cyberjaya, un distretto di 3 chilometri quadrati fondato nel 1997 a circa 40 chilometri da Kuala Lumpur con l’obiettivo di diventare la Silicon Valley asiatica, ospitando a regime centinaia di aziende, tra cui 40 multinazionali. Cyberjaya non ha avuto il successo previsto dal governo malaysiano, complice il fatto che negli ultimi anni le multinazionali hanno preferito stabilire i loro centri operativi, in Paesi vicini, che ne hanno replicato l’approccio lanciando programmi aggressivi per attrarre investimenti in outsourcing e stimolare la crescita.
Il governo malaysiano mira quindi a contrastare questo trend sfruttando la nuova fase di sviluppo digitale per posizionare la Malaysia come il primo centro logistico e commerciale regionale per il commercio elettronico, anticipando i Paesi limitrofi e accaparrandosi gli investitori interessati al grande mercato del Sud-est asiatico.
Il progetto punta a sfruttare il boom dell’economia digitale e, più nello specifico, dell’e-commerce che sta attualmente prendendo piede nel Sud-est asiatico dove, crescendo a un tasso medio annuo del 32%, (il più alto al mondo) si stima possa raggiungere il valore di 30 miliardi di dollari nel 2021. Il grande successo di alcune startup digitali nella regione ne è la prova. Lazada Group, piattaforma di e-commerce operativa in Malaysia, Singapore, Thailandia, Indonesia, Vietnam e Filippine, di cui Alibaba ha recentemente acquisito la maggioranza del capitale, ha registrato nel 2016 vendite pari a 1,36 miliardi di dollari e Lazada.my, il suo sito dedicato alla Malaysia, supera i 50 milioni di visite mensili. Grab, piattaforma di ride-sharing nata nel 2012 a Kuala Lumpur, sta nettamente vincendo la battaglia contro Uber nel Sud-est asiatico e ha recentemente chiuso un round di investimenti per 6 miliardi di dollari, divenendo la startup tecnologica con la valutazione più alta della regione.
Per gli operatori commerciali, il funzionamento della DFTZ è molto semplice. Il primo passo consiste nella registrazione dell’azienda al sistema, tramite il quale, grazie al supporto di MDEC e Alibaba, si può creare un profilo e mettere in vendita prodotti su Alibaba.com. Successivamente, l’azienda avrà accesso a tutti i processi che compongono la DFTZ, suddivisi in tre piattaforme in base alla tipologia: eServices Platform, Satellite Services Hub ed eFulfilment Hub.
Le prime due piattaforme riguardano i processi e i servizi intangibili di sostegno all’esportazione. In particolare, eServices Platform si occupa dei servizi fondamentali, quali la scelta dello spedizioniere, il rilascio di permessi e autorizzazioni doganali, cambi in valuta estera e servizi di consulenza per gli scambi internazionali. Satellite Services Hub invece aiuterà le aziende a entrare in contatto con gli operatori attivi nei settori della finanza, delle assicurazioni, del web-hosting e di altri servizi accessori.
L’eFulfilment Hub consiste nel centro logistico che fisicamente si occuperà di raccogliere le merci e spedirle all’estero. Collocato presso il KLIA Aeropolis DFTZ Park, si tratta di un centro di 60 acri composto da magazzini e centri di smistamento allestiti con le più moderne tecnologie di automazione. Grazie alla ristrutturazione dei processi logistici, le merci che passeranno presso l’eFulfilment Hub impiegheranno solo 3 ore, la metà del tempo rispetto alle precedenti tempistiche, per essere pronte a essere spedite.
Anche a causa della maggiore attrattività di altri mercati sia in termini di volumi, come la Cina, sia in termini di valore, come gli Stati Uniti, la presenza italiana in ASEAN è, soprattutto per quanto riguarda i beni di consumo, ancora ben al di sotto del potenziale. Il lancio della DFTZ offre un’opportunità unica per l’accesso all’intero mercato del Sud-est Asiatico, un bacino che le aziende italiane non possono più ignorare.
L’Italy Malaysia Business Association (IMBA), è un’organizzazione no-profit fondata nel 2015 con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Kuala Lumpur e l’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, con lo scopo di rafforzare le relazioni bilaterali tra Italia e Malaysia e creare una piattaforma per la comunità imprenditoriale. Gli obiettivi di IMBA consistono nel promuovere e rappresentare le attività imprenditoriali e commerciali italiane in Malaysia, incoraggiare le aziende italiane a esplorare le opportunità di investimento in Malaysia e agire come cassa di risonanza verso il governo malaysiano, le sue agenzie e i suoi enti governativi per tutte le tematiche riguardanti i propri membri e più in generale le aziende italiane con interessi nel Paese. Inoltre, IMBA gestisce un sistema flessibile di servizi che la rende il punto di riferimento per quelle aziende italiane che operano o sono interessate a entrare nel mercato malaysiano. L’Associazione si configura infatti come uno one-stop-service-centre in grado di offrire dei pacchetti personalizzati in base alle esigenze dell’interlocutore, attingendo da un paniere di servizi che include ricerche di mercato, supporto per la costituzione di società, reclutamento personale e consulenze legali e strategiche. Per maggiori informazioni: www.imba.org.my
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