“Il 22 marzo il presidente cinese Xi Jinping arriverà in Italia per una visita di tre giorni che è stata preceduta da molte polemiche. A sollevare il polverone, il memorandum d’intesa con Pechino che il presidente del consiglio Giuseppe Conte si prepara a firmare formalizzando l’adesione dell’Italia alla Belt and road initiative (Bri), il grande piano infrastrutturale cinese che coinvolge più di sessanta paesi tra Asia, Africa ed Europa.
L’Italia sarà quindi il primo paese del G7 a firmare un simile documento, e alle preoccupazioni espresse da Washington e Bruxelles il governo ha replicato assicurando che si tratta di un’intesa commerciale, non politica. Ma è davvero pensabile che gli enormi investimenti che Pechino è pronta a elargire possano essere esenti da ricadute politiche?”
Giuseppe Gabusi (Università degli Studi di Torino) analizza i termini dell’adesione dell’Italia alla Belt and road initiative (Bri) nell’articolo “La Nuova via della seta porta anche in Italia” su Internazionale.
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Head of Program
Giuseppe Gabusi is Head of T.wai’s Indo-Pacific Program and an Associate Professor of International Political Economy and Political Economy of East Asia at the University of Turin.
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