Nei giorni scorsi si sono chiuse le sessioni plenarie annuali dell’Assemblea nazionale del popolo e della Conferenza politico-consultiva del popolo cinese – più sinteticamente, “le due assemblee” (liang hui, 两会), come vengono comunemente chiamate dai media cinesi. Sotto ogni profilo, le “due assemblee” di quest’anno segnano un passaggio istituzionalmente cruciale, con il consolidamento degli assetti politici delineati nel corso del XVIII Congresso nazionale del Partito comunista cinese (Pcc), tenutosi lo scorso novembre.
Il discorso vale anche in ambito militare, con la conferma di equilibri e tendenze dottrinali affermati in occasione del Congresso. Va ricordato, infatti, che – in un sistema politico-istituzionale in cui le Forze armate restano pur sempre sottoposte alla “leadership assoluta del Partito” (dang de juedui lingdao, 党的绝对领导) – il Congresso rappresenta un appuntamento cruciale anche sul piano militare. Ciò è vero in primo luogo dal punto di vista degli organigrammi, con il rinnovo della Commissione militare centrale, l’organo di Partito al vertice delle Forze armate. Alla presidenza della nuova Commissione – come noto – Xi Jinping (习近平) ha sostituito il Segretario generale uscente del Pcc Hu Jintao (胡锦涛), in un avvicendamento di imprevista rapidità per numerosi osservatori occidentali.
Al di là degli organigrammi, tuttavia, lo scorso novembre il Congresso segnava un passaggio importante anche nella messa a punto della dottrina militare, secondo linee di tendenza ora confermate anche dalle “due assemblee”. L’uscita di scena di Hu Jintao (胡锦涛) è stata infatti accompagnata da una sistematizzazione di alcuni concetti elaborati durante il suo mandato da leader in campo militare, iniziato nel settembre del 2004. Si tratta del cosiddetto “pensiero del Partito in ordine alla costruzione della difesa nazionale e delle Forze armate nella nuova situazione”, ora accostato al pensiero di Mao Zedong, Deng Xiaoping e Jiang Zemin nel canone militare del Partito. Dall’analisi di documenti ufficiali e commenti autorevoli traspare in particolare la definizione di due concetti. Il primo è quello di “missione storica nella nuova fase del nuovo secolo” (xin shiji xin jieduan lishi shiming, 新世纪新阶段历史使命), che fa riferimento a un’espansione delle missioni militari dell’Esercito popolare di liberazione (Epl). Un’autorevole spiegazione [link in cinese] di questo concetto è stata proposta da Liu Chengjun (刘成军) e Sun Sijing (孙思敬), rispettivamente Comandante e Commissario politico dell’Accademia delle scienze militari. Secondo i due alti ufficiali la missione affidata all’Epl è cambiata nel corso del tempo. Durante la fase della “guerra rivoluzionaria” l’Epl era chiamato a conquistare il potere politico, sotto la guida del Partito. Nella successiva fase di “costruzione del Socialismo”, a questa missione sono subentrati il consolidamento della “dittatura democratica del popolo”, la difesa della patria socialista e il contributo alla “costruzione del Socialismo”. Oggi le mutate condizioni storiche richiedono che l’Epl intraprenda una nuova missione: proteggere gli “interessi di sviluppo dello Stato” (guojia fazhan liyi, 国家发展利益).
A questo fine, le Forze armate cinesi sono ora chiamate a “compiere missioni militari diversificate”. Come riportato nel Rapporto di Hu Jintao al Congresso, l’Epl non deve più concentrarsi esclusivamente sulla preparazione per eventuali operazioni belliche. Al contrario, deve contestualmente prepararsi agli “usi della forza militare in tempo di pace” (heping shiqi junshi liliang yunyong, 和平时期军事力量运 用), vale a dire a operazioni con varia intensità di violenza, finalizzate a proteggere gli interessi cinesi dinanzi a minacce non tradizionali – terrorismo, pirateria, disastri naturali, emergenze sanitarie eccetera.
Il secondo principio messo a punto è quello dell’integrazione tra teatri spaziali, con particolare riferimento a “mari, spazio e rete”. A spiegare l’importanza di questo trittico è Wang Guanzhong (王冠中) – Vice capo di Stato maggiore dell’Epl – nel reader ufficiale [link in cinese] dei documenti congressuali pubblicato dalla Casa editrice del popolo. Secondo Wang, il mare rappresenta la principale via di comunicazione internazionale, nonché una fonte vitale di risorse naturali. Per questo la Cina, “potenza sia continentale che marittima”, ha “enormi interessi strategici” negli oceani. Lo spazio, d’altro canto, è un nuovo terreno di “competizione strategica internazionale”, il cui controllo militare risulta decisivo in caso di guerra. Infine, la rete – infrastruttura portante dell’era dell’informazione – è considerata fonte di diverse minacce alla sicurezza nazionale cinese, nonché oggetto di crescenti mire militari da parte delle maggiori potenze.
Il richiamo all’importanza di questi tre teatri conferma l’accento che la dottrina militare cinese pone ormai da alcuni anni sul principio della jointness, vale a dire la capacità dei diversi servizi armati dell’Epl di “combattere congiuntamente” (lianhe zuozhan, 联合作战). Secondo Wang questo principio viene ora declinato in termini organizzativi, come linea-guida per la riforma complessiva della struttura delle Forze armate. Il riferimento è in particolare a un futuro rafforzamento della Marina, dell’Aeronautica e della Seconda Artiglieria – la forza strategica con compiti di deterrenza – parallelamente a una non meglio precisata “trasformazione complessiva delle forze di terra” (lujun budui zhengti zhuanxing, 陆军部队整体转型).
In questo senso, i recenti sviluppi della dottrina militare potrebbero preludere a significativi interventi sull’organizzazione dell’Epl. Quel che è certo, per il momento, è la sintonia tra sviluppi dottrinali e ricambio nella dirigenza militare, come esemplificato in particolare dal curriculum dei due alti ufficiali nominati Vice presidenti della Commissione militare centrale. Il più alto in grado, Fan Changlong (范长龙), è stato per otto anni Comandante della Regione militare di Jinan, dove ha diretto un’importante sperimentazione di logistica congiunta. L’altro Vice presidente, Xu Qiliang (许其亮), è stato fino a ottobre 2012 Comandante dell’Aeronautica ed è ora il primo Vice presidente della Commissione a provenire da questo servizio armato: un segnale importante nella direzione di una riforma in senso di jointness dell’Epl.
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