“A medio termine, l’Italia deve sviluppare una propria agenda cinese che deve a sua volta essere definita nel quadro dell’UE. Solamente una strategia comune a livello dell’UE aprirà spazi a Roma per plasmare una propria relazione con la Cina fatta su misura per le esigenze e gli interessi specifici dell’Italia, ma allo stesso tempo coerente con i pilastri fondamentali della politica estera della Repubblica italiana, cioè l’europeismo e l’atlantismo. Il destino che l’Italia deve evitare è di trovarsi intrappolata nella crescente competizione sino-americana.”
Giuseppe Gabusi (T.wai & Università di Torino) e Giorgio Prodi (T.wai & Università di Ferrara) nell’articolo “Presa nel mezzo? Italia e Cina dopo il COVID-19”, contenuto nel volume “L’economia italiana dopo il COVID-19. Come ricominciare a crescere?” (a cura di G. Bellettini e A. Goldstein, Bononia University Press).
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