Linkiesta – 27 ottobre 2020

“Se la logica italiana alla base della firma dell’accordo sulla Via della Seta era l’auspicio di un aumento dei rapporti commerciali ed economici, si può dire che a 18 mesi di distanza il calcolo si è rivelato quantomeno ottimistico, se non del tutto fallace. Come si è visto, le esportazioni italiane verso la Cina non sono aumentate in modo significativo, né vi sono stati particolari investimenti cinesi in Italia a seguito dell’accordo.”

L’Approfondimento “La Cina: sviluppi interni, proiezione esterna” realizzato da T.wai per l’Osservatorio di Politica Internazionale del Parlamento italiano e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, viene riportato nell’articolo “Spremuta Cinese. Il grande successo del memorandum di Conte e Di Maio: l’Italia ha venduto alla Cina arance per 162mila euro” scritto da Marco Fattorini per Linkiesta.

 

Giovanni B. Andornino is the President of the Torino World Affairs Institute and Head of its Global China Program. He is an Assistant Professor of International Relations of East Asia at the University of Torino and the Secretary General of the China-Italy Philanthropy Forum.

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