“È evidente che per quanto riguarda la parte più economica, che si riflette peraltro nel discorso politico, siamo ancora nel post-sbornia da illusione liberale. L’Economist scrive nel penultimo numero che pensavamo che la Cina sarebbe diventata come il mondo, invece la Cina diventa un mondo a parte.
Quindi anche questo decoupling è un decoupling relativo, nel senso che tutte le aziende stanno cercando di mantenere la presenza in Cina adattandosi al mercato cinese, agli standard, a tutte le restrizioni sui dati, la privacy, e tutto il resto. Il mondo del business non pensa che ci sia una alternativa al mercato cinese in questo momento. Per le sue dimensioni, per la sua capacità di innovazione tecnologica la Cina è un attore con cui comunque bisogna fare i conti.”
Il commento di Giuseppe Gabusi (T.wai & Università di Torino) e Enrico Fardella (T.wai & Peking University) nella puntata di Asiatica “Dove va la Cina? Come leggere Plenum, rapporti internazionali e ultimi dati economici?” su Radio Radicale.
Head of Program
Giuseppe Gabusi is Head of T.wai’s Indo-Pacific Program and an Associate Professor of International Political Economy and Political Economy of East Asia at the University of Turin.
“Il Gruppo dei BRICS, sempre più variegato, non appare in grado di intraprendere azioni concrete ed efficaci per migliorare la governance mondiale, piuttosto segnala... Read More
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