La politica estera di un Paese – e la Cina non fa eccezione – trova la sua fonte principale nelle dinamiche di politica interna. Il libro di Michelangelo Cocco, Una Cina “perfetta”, induce a riflettere sulle condizioni economiche e politiche interne, e a come esse costituiscano la base su cui il Partito comunista cinese elabora la narrazione del ruolo della Cina nel mondo. L’autore, giornalista, già corrispondente da Pechino per “Il Manifesto” e attualmente Direttore Esecutivo del Centro studi sulla Cina contemporanea, offre un variegato resoconto di molti aspetti della realtà politico-istituzionale della Cina odierna: le questioni di Hong Kong, Taiwan e Xinjiang (definite come effetti collaterali di una “rinascita nazionale”), la Via della seta (peraltro ormai inflazionata nei media, e di cui avremmo bisogno di conoscere dati più concreti e specifici), la Nuova era di Xi Jinping, l’ideologia del Pcc che combina Marx con la patria e Confucio, il patriottismo (quasi revanscista) della gioventù comunista (e non solo), la lotta contro l’inquinamento ambientale (che impone a Pechino coerenza tra le dimensioni interna ed esterna dell’azione politica), l’innovazione tecnologica.
L’articolo integrale è disponibile sul sito dedicato alla rivista OrizzonteCina.
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