In occasione della sedicesima edizione della TOChina Summer School, Treccani e Formiche (media partner dell’iniziativa) producono una serie di articoli di approfondimento legati ai temi delle varie giornate di formazione.
Introduzione alla TOChina Summer School 2022
Giovanni B. Andornino
“Mancano cinque mesi al Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese e in questo lasso temporale varianti di Covid-19 ancora più contagiose potrebbero interessare la Cina, costringendo a scelte che sarebbero comunque impopolari. Navigare lo scenario pandemico e il rallentamento dell’economia in questi mesi non sarà semplice. Sul versante politico la difficoltà è costituita dalle resistenze presenti nel Partito, dove il ricambio al vertice ogni dieci anni ha sin qui contribuito a mitigare la virulenza della competizione interna per il potere.”
Giovanni B. Andornino (Università di Torino & T.wai) presenta la sedicesima edizione della TOChina Summer School (27 giugno – 8 luglio 2022) in una intervista dal titolo “Che Cina sarà? Dal covid alla guerra” su Formiche.
What does it mean to think Xi Jinping Thought?
Patricia Thornton
“Se nel 1966, con Mao, la principale antinomia era quella tra l’aspirazione a creare un Paese industrialmente avanzato e la realtà di un Paese agricolo e arretrato, sotto la leadership di Deng, nel 1981, diventò centrale la contraddizione tra i crescenti bisogni materiali e culturali del popolo e l’arretratezza sociale. Con Xi, a partire dal 2017, la contraddizione principale è rappresentata dall’incompatibilità tra la diffusa aspirazione ad una qualità della vita migliore e uno sviluppo ancora squilibrato e incapace di realizzarla.”
La prima uscita della collaborazione tra T.wai e il magazine Atlante di Treccani, “Cosa vuol dire pensare il Pensiero di Xi Jinping?”, è stata redatta a partire dalle riflessioni prodotte da Patricia Thornton (Università di Oxford) durante la TOChina Summer School 2022.
The Indo-Pacific in a post-liberal order: China, Japan and the new middle-powers
Gianluca Bonanno
“Nonostante l’Indo-Pacifico sia una regione vasta che ospita paesi, popoli e idee molto diversi fra di loro, il dibattito sulla sua importanza economica e politica spesso ruota solo attorno ai punti di vista delle due superpotenze, Cina e Stati Uniti. Tuttavia, anche se frequentemente trascurate, medie potenze come il Giappone hanno visioni distinte dell’Indo-Pacifico che offrono prospettive importanti sul futuro post-liberale dell’ordine regionale.”
La lezione di Gianluca Bonanno (International Peace and Sustainability Organization & T.wai) sintetizzata nell’articolo “Pacifico di nome, non di fatto. Bussola del risiko asiatico” su Formiche.
China’s digital nationalism: narratives, technological affordance, practice
Florian Schneider
“Il nazionalismo digitale cinese, sebbene vincolato e fomentato dal governo, è anche un fenomeno spontaneo, frutto delle azioni volontarie di singoli individui e gruppi. Dopo tutto c’è una grande varietà di opinioni all’interno della Cina ed il partito, con i suoi 95 milioni di membri, è parte integrante della società cinese e, quindi, è anch’esso naturalmente influenzato dell’opinione pubblica.”
“Il buio oltre il muro (digitale). Lezioni cyber dalla Cina”, tratto dalla sessione di Florian Schneider (Università di Leiden) alla TOChina Summer School e pubblicato da Formiche.
Thinking outside the box: the politics and political economy of regime stability in China
Christian Göbel
“Nella Cina contemporanea le proteste nascono soprattutto come critiche alla governance locale e la maggior parte ha come oggetto rivendicazioni economiche: salari non pagati, truffe, risarcimenti per terreni o proprietà espropriate dal governo. Le proteste servono a bypassare i leader locali quando si dimostrano poco reattivi alle richieste dei cittadini e ad attirare l’attenzione dei loro superiori. Di solito, però, non esprimono critiche di fondo al governo centrale o al sistema politico cinese.”
“Pensare fuori dagli schemi: le strategie digitali di Pechino per incanalare il dissenso”, nuova uscita della collaborazione tra T.wai e il magazine Atlante di Treccani tratta dalla lezione di Christian Göbel (Università di Vienna).
China and Grand Strategy: is Beijing playing a ‘Long Game’?
Andrew Scobell
“La Cina fino ad ora è stata dannatamente abile ma, per quanto riguardo il futuro, il suo cammino verso l’egemonia globale rimane costellata di incertezze legate alle sue sfide interne, tra cui la gestione delle conseguenze della pandemia, il mantenimento della crescita economica, i problemi delle minoranze “irrequiete” e le relazioni attraverso lo Stretto di Taiwan.”
Formiche riprende la lezione di Andrew Scobell (U.S. Institute of Peace) nell’articolo “Dove va Xi Jinping? Uno sguardo alla Città proibita”.
Like rice plants: China’s policies of differentiation in the wider Mediterranean Region
Enrico Fardella, Mohammed Al-Sudairi, Brandon Friedman, Andrea Ghiselli, Aelius Parchami, Yahia Zoubir, Andrew Scobell
“C’è un elemento sconcertante nell’approccio italiano ed europeo verso Pechino: il mancato riconoscimento che la Cina non è un paese distante, ma un paese di fatto ben presente nel Mediterraneo. Infatti, come emerge dai dati raccolti nel contesto del ChinaMed Project, il ruolo cinese nel Mediterraneo non si limita più al commercio da tempo.”
La sintesi di Formiche della tavola rotonda sulla presenza cinese nel Mediterraneo durante la TOChina Summer School 2022, nell’articolo “Il risiko cinese nel Mediterraneo“.
Whither Indo-Pacific under Biden? Regional responses to Sino-US rivalry
Evan Feigenbaum
“Dal punto di vista di Washington, infatti, esistono solo tre possibilità per il futuro dell’Asia orientale: l’egemonia americana, l’egemonia cinese, o un ritorno alle logiche della guerra fredda in cui i Paesi della regione sono costretti a schierarsi con una parte o con l’altra. La dichiarazione di Obama riproduce alla perfezione la visione statunitense fondata su un bipolarismo che vede nell’Asia soltanto un terreno di competizione con la Cina. Ma questa non è che l’Asia delle fantasie statunitensi.”
L’articolo “Quale futuro per l’Indo-Pacifico? Risposte regionali alla rivalità sino-statunitense” pubblicato da Treccani e tratto dalla seconda sessione di Evan A. Feigenbaum (Carnegie Endowment for International Peace) alla TOChina Summer School 2022.
After Ukraine: China-Russia relations as seen from Inner Asia
Evan Feigenbaum
“A seguito del ritiro degli Stati Uniti dall’Afghanistan e del rinnovato interesse economico di Pechino nella regione, oggi Cina e Russia sono i principali tiranti dell’infrastruttura economica, politica e di sicurezza in Asia centrale. Capire la natura dei rapporti che legano le due potenze, soprattutto alla luce della crisi in Ucraina, è quindi fondamentale per comprendere le prospettive della regione. I rapporti tra Mosca e Pechino sono ben descritti da un termine diplomatico molto in voga negli anni Settanta: l’intesa.”
“Dopo l’Ucraina: le relazioni sino-russe viste dall’Asia centrale”, nuova uscita della collaborazione tra T.wai e il magazine Atlante di Treccani tratta dalla prima sessione di Evan A. Feigenbaum (Carnegie Endowment for International Peace) alla TOChina Summer School 2022.
Online public discourse and ethics in China
Kristin Shi-Kupfer
“Il dibattito pubblico in Cina si è evoluto di pari passo con lo sviluppo di Internet e delle tecnologie di comunicazione. Fin dagli anni Novanta, i BBS (Bulletin Board Systems; i primi sistemi di comunicazione telematica), le comunità on-line, i social media e la piattaforma WeChat hanno reso popolare la contestazione delle narrazioni ufficiali promosse dal Partito comunista cinese e pluralizzato il discorso pubblico. Lo sviluppo di Internet ha permesso la circolazione delle informazioni in tempo reale e offerto una piattaforma per dare voce a rivendicazioni collettive e a posizioni diverse, talvolta perfino liberali e progressiste. Questa situazione ha costituito un problema per il governo cinese.”
“Discorso pubblico on-line e questioni etiche nella Cina contemporanea”, articolo tratto dalla lezione di Kristin Shi-Kupfer (University of Trier) alla TOChina Summer School 2022 e pubblicato dal magazine Atlante di Treccani.
A common destiny? China and the Global South Chris Alden
“Nel leggere la politica internazionale esclusivamente come il prodotto dei rapporti tra Pechino e Washington si perde il punto di vista di tutti i Paesi che sfuggono agli schieramenti. Molti di questi Stati, soprattutto quelli che si collocano nel cosiddetto ‘Sud globale’, sono importanti non solo per la loro capacità di influenzare il contesto internazionale, ma anche per ridefinire il ruolo della Cina nel mondo. Se da un lato, infatti, Pechino rivendica la sua appartenenza al novero dei Paesi in via di sviluppo, facendo leva su una comunanza di esperienze e aspirazioni e sull’opposizione alle regole dell’ordine liberale internazionale a guida occidentale, è innegabile che esista una disparità crescente tra la Cina, le altre potenze emergenti e i Paesi più piccoli e poveri.”
L’articolo “La Cina e il Sud globale: un destino comune?”, pubblicato da Treccani, e tratto dalla lezione di Chris Alden (London School of Economics and Political Science) alla TOChina Summer School 2022.
Sino-Russian relations from the Cold War to the present common destiny? China and the Global South Sergey Radchenko
“L’accordo di cooperazione e amicizia firmato da Putin e Xi il 4 febbraio 2022, infatti, pur comprendendo alcuni elementi ideologici, si basa soprattutto su una comune narrazione antiamericana e sul rifiuto dell’egemonia culturale e politica occidentale. Si tratta di premesse ben lontane dalle sovrastrutture ideologiche su cui si fondavano le relazioni sino-sovietiche: sia in politica estera che interna, l’adesione al blocco comunista richiedeva un alto grado di coordinamento, che aveva profonde implicazioni su tutti gli aspetti della vita politica dei due Paesi.”
“Le relazioni sino-russe dalla guerra fredda a oggi”, nuova uscita della collaborazione tra T.wai e il magazine Atlante di Treccani tratta dalla sessione di Sergey Radchenko (School of Advanced International Studies, Johns Hopkins University) alla TOChina Summer School 2022.
What and whose international order? Views from China Liang Yabin
“Oggi, la sfiducia non è più appannaggio esclusivo dei governi, ma si è diffusa in maniera capillare nell’opinione pubblica. Un’indagine svolta dal Pew Research Center nel 2020 mostra che, a seguito dello scoppio della pandemia, le opinioni sfavorevoli sulla Cina hanno raggiunto picchi storici in molti Paesi. Le cose non vanno meglio oltreoceano: una analisi statistica analoga, curata nel 2021 dal Global Times, quotidiano cinese in lingua inglese, mostra i cambiamenti nel modo in cui i giovani cinesi vedono l’Occidente.”
“Quale ordine internazionale e per chi? Punti di vista dalla Cina”, articolo tratto dalla lezione di Liang Yabin (Scuola centrale del Partito comunista cinese) alla TOChina Summer School 2022 e pubblicato dal magazine Atlante di Treccani.
China’s global military posture: Great Power lite?
Andrew Scobell
“Seconda economia mondiale e primo Paese esportatore, nel 2019 la Cina era anche il Paese con il maggior numero di missioni diplomatiche nel mondo. Ma dal punto di vista militare resta poco rilevante. Secondo l’indice che misura l’attività militare degli Stati, nel 2022 la Cina è solo il settimo Paese per numero di basi militari all’estero. Il dato è singolare, soprattutto se si pensa che, come scrisse il politologo Tom Christensen in un pezzo sulla rivista Foreign Affairs del 1996, «nel dopo Guerra fredda, la Cina è la cattedrale della Realpolitik».”
L’articolo “La posizione militare globale della Cina: grande potenza in versione “light”?” pubblicato da Treccani e tratto dalla seconda sessione di Andrew Scobell (U.S. Institute of Peace) alla TOChina Summer School 2022.
President
Giovanni B. Andornino is the President of the Torino World Affairs Institute and Head of its Global China Program. He is an Assistant Professor of International Relations of East Asia at the University of Torino and the Secretary General of the China-Italy Philanthropy Forum.
Nell’ambito della visita di Stato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella Repubblica Popolare Cinese, conclusasi il 12 novembre scorso, è stato rinnovato il Memorandum of... Read More
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