Cosa sappiamo dell’Oriente, e della Cina in particolare? Quali strumenti abbiamo per dare senso a questa parte di mondo? Sorprendentemente pochi. Eppure comprendere la Cina oggi significa interrogarci sul nostro futuro, in un momento in cui per l’Europa questo Paese si delinea al contempo come un partner con cui collaborare sulle grandi sfide planetarie, come un concorrente sul piano economico e come un rivale sistemico. La Cina maoista, durante la Guerra fredda, era di fatto isolata, mentre quella odierna esercita un’influenza senza precedenti tanto sugli equilibri globali quanto sui destini individuali. Avvicinarci a essa con un bagaglio culturale che non abbia tenuto il passo di questo cambiamento ci impedisce di costruire relazioni efficaci e responsabili. Questo libro esplora una Cina in cui la concezione del potere e del rapporto tra Stato e cittadini è profondamente diversa dalla nostra, rimettendo a fuoco aspetti delle nostre democrazie che sovente diamo per scontati. Ci mostra come il retaggio del passato imperiale influenzi tuttora le ambizioni per il futuro del Partito Comunista Cinese, impegnato in un progetto di “grande rigenerazione nazionale”. Ci spiega perché l’atteggiamento di Pechino verso l’Occidente resti ambivalente, nonostante oltre quarant’anni di apertura agli scambi commerciali abbiano fatto della Cina la seconda potenza economica al mondo.
Giovanni Andornino (T.wai & Università di Torino) ribalta la prospettiva da cui siamo soliti guardare alla Cina, affrontando il discorso da un’ottica interna, a partire dalle riflessioni che impegnano i cinesi stessi nel tentativo di costruire una propria versione di modernità. Ci offre così le coordinate per cogliere della Cina un’immagine più tridimensionale, ricca di fascino storico e spunti per leggere il presente e il futuro.
“La Cina e noi” è pubblicato da Solferino (2023), per la collana Accademia.
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