Non percepiamo (più) la Cina come ‘an exemplary, not subversive, student in the classroom of global capitalism’, ma come un ex allievo esemplare che oggi ha raggiunto una posizione che permette di dettare le proprie regole in un numero crescente di campi, e dunque anche, a volte, inevitabilmente, una certa dose di sovversività. Questo implica fare uno sforzo analitico per svincolarsi tanto da una visione deterministica che identifichi le tecnologie digitali come motore primo del cambiamento sociale, quanto dalla convinzione che esse possano essere impiegate come mezzi neutri.
L’articolo integrale è disponibile sul sito dedicato alla rivista OrizzonteCina.
“Meloni viaggia in Cina come primo ministro italiano e presidente del G7. Se la decisione di non rinnovare il memorandum d’intesa sulla Bri risponde... Read More
“Our analysis reveals a generally optimistic view from both Italian and Taiwanese media regarding the Italo-Taiwanese relationship, even though it is not a top... Read More
“In questo momento la Cina ha preso più confidenza nei confronto di entrambi i conflitti, cercando di posizionarsi al meglio. In Medio Oriente deve... Read More
“Chinese commentators did not view Raisi’s death as potentially destabilizing, but they began expressing concerns over Iran’s future after the unexpected victory of Pezeshkian.... Read More
“Chinese experts portrayed Sino-Arab relations as equal partnerships characterized by shared interests and limitless potential. However, unlike their Arab counterparts, they were more willing... Read More
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