La stima del prodotto interno lordo cinese è tra gli esercizi più ostici per economisti ed esperti di Cina. Si presume, non sempre a ragione, che il calcolo del Pil sia sorpassato in difficoltà solo dal computo del bilancio per la difesa. La mancanza di fonti d’informazione attendibili e la più volte denunciata carenza di trasparenza nei white papers ufficiali fanno parte dell’arsenale di ogni comunicato stampa che prenda in considerazione l’Esercito popolare di liberazione (Epl). Nell’ambito dei lavori dell’Assemblea nazionale del popolo è stata resa nota la cifra di 670,2 miliardi di yuan (106,26 miliardi di dollari Usa) come stanziamento per la copertura delle spese militari per l’anno in corso (2012). Si tratta di un incremento dell’11,2% rispetto al 2011. In seguito all’annuncio, non solo gli addetti ai lavori americani ma lo stesso presidente Obama hanno sottolineato la mancanza di trasparenza delle informazioni rilasciate da Pechino con particolare riferimento ai reali intenti dell’Epl. In una congiuntura economica che spinge verso ulteriori tagli nei capitoli di spesa per la difesa statunitense ed europea, la modernizzazione dell’Epl suscita preoccupazione in Occidente.
Contrariamente alla percezione diffusa dai media, tuttavia, un approfondimento più analitico basato su fonti open source cinesi sul bilancio militare dell’Epl nell’ultimo quinquennio mostra come l’Epl sconti ancora decenni di ritardo rispetto alle capacità degli Stati Uniti. In particolare, per poter operare in acque internazionali e non solo costiere la marina militare ha bisogno di ammodernarsi e serve un sistema di comando e controllo che integri comunicazioni satellitari tra le varie armi. Ciò richiede capacità di ricerca e sviluppo e l’acquisizione di tecnologie costose e non facilmente accessibili. Pur dovendosi sottolineare come la cifra di 670,2 miliardi di yuan non includa i capitoli di spesa relativi ai programmi spaziali, a quello nucleare e soprattutto alla gestione della sicurezza interna – il cui bilancio si presuppone sia eguale se non superiore a quello per la difesa – il bilancio cinese risulta di gran lunga inferiore a quello statunitense che ammonta al 4,8% del Pil rispetto al 2,0% della Cina (dati della Banca mondiale per il 2010).
La trasformazione dell’industria cinese prevista dal XII piano quinquennale prevede una produzione ad alto contenuto tecnologico, funzionale a uno sviluppo sostenibile e non più legata al vecchio modello produttivo basato su manodopera a basso costo. Similmente l’Epl ha la necessità di orientare la produzione verso mezzi che non possono più avvalersi del vantaggio competitivo dell’industria pesante cinese. Se le nuove fregate Tipo 54 e le corvette Tipo 56 hanno un costo di carenaggio indubbiamente minore rispetto a Stati Uniti ed Europa, i caccia J20 hanno un costo di sviluppo e produzione che non consente vantaggi competitivi. Secondo Andrew Erickson le necessità di approvvigionamento di sistemi d’arma ad alto contenuto tecnologico portano la Repubblica popolare cinese (Rpc) a dover sostenere costi di produzione del tutto simili alla controparti russe ed americane: nel caso specifico del J10 il costo stimato per apparecchio sarebbe di 28 milioni di dollari Usa, non lontano dall’omologo russo SU-34 (36 milioni) e dallo statunitense F18C (29 milioni), mentre il nuovo caccia “invisibile” J20 (110 milioni) si avvicinerebbe al russo T-50 (100 milioni) e all’americano F35 (131 milioni).
I capitoli di spesa dell’Epl per il 2012 indicano le direttive di sviluppo per gli anni a venire: una marina in condizione di incrociare in acque internazionali, un sistema satellitare (Beidou) capace di sopperire alle necessità di “comando e controllo”, un sistema difensivo in grado di interdire o rallentare la capacità di proiezione avversaria e un esercito flessibile in caso di conflitti regionali a bassa intensità ed asimmetrici. Il tutto rintracciabile non solo nei numeri dei bilanci ma anche in alcune pubblicazioni dello stesso Epl, come il testo Guerra senza limiti (超限战, chao xian zhan) dei colonnelli Qiao Liang e Wang Xiangsui. Quanto al totale delle risorse destinate alla difesa, ci si chiede se entro il 2015 il bilancio raddoppierà come previsto da molti analisti del settore o se vi saranno invece dei tagli nel caso di un perdurante calo dei proventi della bilancia commerciale cinese e di un mancato decollo della domanda interna.
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