Traduzione dall’inglese a cura di Simone Dossi
Viviamo in un ambiente complesso e in continua trasformazione, in cui si modificano rapidamente molti dei parametri che eravamo abituati a dare per scontati. Il principale elemento di novità è oggi rappresentato dal ritmo dei cambiamenti e dai loro straordinari effetti collaterali, dovuti principalmente alle moderne tecnologie. In questo contesto la Cina appare come il caso più evidente di una nazione in rapida trasformazione. L’età postbellica vide il miracolo economico del Giappone e della Corea del Sud, che riuscirono a divenire attori importanti del mercato globale dell’alta tecnologia: nessuno di questi due paesi possedeva tuttavia dinamismo e dimensioni tali da modificare il sistema economico globale e da acquisire la capacità di concorrere a dettare le regole del gioco. All’inizio del XXI secolo, invece, due paesi emergenti – Cina e India – hanno il potenziale per modificare gli equilibri dell’economia globale.
La Cina è già oggi la seconda economia dopo gli Stati Uniti e si prevede che diventerà la prima entro la metà del secolo. In aggiunta, la Cina è diventata il primo Paese per commercio estero nel 2013, superando gli Stati Uniti in ciò che Pechino ha descritto come una pietra miliare nella storia del paese. Quel che è ancora più interessante, tuttavia, è il cambiamento strutturale dell’economia cinese attualmente in atto, basato sulla transizione dalle produzioni ad alta intensità di lavoro poco qualificato alla fornitura di servizi, al consumo interno e alla produzione di beni ad alto contenuto tecnologico. Si tratta di una trasformazione tuttora in corso: resta quindi da vedere se la Cina sarà realmente in grado di diventare un attore globale nel settore dei prodotti ad alta tecnologia.
Leader o follower?
Per buona parte della storia la Cina ha avuto un ruolo di leader mondiale nei settori della scienza e della tecnologia. Eppure durante e dopo la Rivoluzione industriale il paese è rimasto indietro, riguadagnando posizioni soltanto negli ultimi anni. Ciò nonostante, il quadro resta al momento piuttosto complesso. È vero, da un lato, che la Cina ha brillato più che altro nel mutuare nuove tecnologie dall’estero, come fast follower. Tuttavia, va anche detto che in alcuni campi la Cina è già alla frontiera della conoscenza tecnologica, come dimostra la straordinaria crescita nel numero delle ricerche pubblicate. Per quanto riguarda la commercializzazione dei prodotti innovativi ad alta tecnologia, la Cina – grazie alla sua notevole crescita economica e all’eccesso di liquidità – sta investendo massicciamente nelle nuove tecnologie per aggiornare i propri sistemi produttivi. Così, il paese sta completando il ciclo dell’innovazione attraverso accordi con start-up innovative, per commercializzarne le nuove tecnologie in tempi brevi e su vasta scala. Eppure il futuro delle innovazioni cinesi resta incerto.
È appunto al fine di comprendere i rapidi cambiamenti in atto nel panorama cinese della ricerca e dell’innovazione che si è deciso di condurre un apposito studio di scenario, all’interno del progetto Dragon-Star finanziato dalla Commissione europea. Basato sulla triangolazione di dati e informazioni reperibili in letteratura e sui media, sui risultati di uno studio Delphi e su pratiche di crowd-sourcing, lo studio ha consentito di definire e analizzare 16 fattori che giocano un ruolo decisivo nella trasformazione della ricerca e dello sviluppo in Cina. L’analisi di questi 16 fattori (linee di tendenza e vettori) ha posto le premesse per l’elaborazione di quattro scenari futuri, evidenziando altresì il ruolo strategico della governance e dell’economia nazionale nello sviluppo dell’ambiente della ricerca in Cina.
Governance e pace sociale
Negli ultimi decenni i risultati conseguiti dal governo cinese sono stati valutati positivamente, dato lo straordinario sviluppo economico sperimentato dal paese. C’è tuttavia grande incertezza sulle prospettive future, in particolare dal punto di vista della trasparenza, della giustizia e della tutela dei diritti civili. In anni recenti vi sono stati numerosi casi di disordini sociali nelle aree rurali del paese, specialmente per effetto della pressione esercitata sulle minoranze etniche o della corruzione dei governi locali. Nel complesso, tuttavia, si ritiene che il principale catalizzatore del cambiamento sarà l’ascesa della classe media urbana.
In Cina la relazione fra la classe media e la corruzione dell’apparato statale è sorretta da un contratto sociale implicito basato sulla prosperità e sulla stabilità sociale. Negli ultimi decenni, sullo sfondo del più ampio processo di urbanizzazione, il Partito comunista cinese (Pcc) ha sostenuto lo sviluppo di una classe media che consentisse l’espansione dei consumi interni e fungesse da cuscinetto con i gruppi più poveri. Ciò nonostante, cittadini appartenenti alla classe media hanno denotato un più elevato tasso di partecipazione ad attività per la difesa dei diritti e una maggiore inclinazione a intraprendere azioni legali per risolvere le controversie. Date anche le loro superiori risorse (in termini di contatti personali, accesso a internet e stabilità finanziaria), gli esponenti della classe media cinese sono destinati a diventare il catalizzatore del cambiamento nelle pratiche di governo.
Nei prossimi anni la guida del paese sotto il presidente Xi Jinping dovrà optare per una maggiore trasparenza e giustizia, oppure arretrerà verso posizioni più prettamente autoritarie. La scelta fra queste due diverse strade avrà conseguenze notevoli sullo sviluppo della società, dell’economia e dell’istruzione cinesi, influenzando in maniera decisiva il panorama della ricerca nel 2025.
Economia nazionale
L’economia nazionale è il secondo vettore strategico della ricerca in Cina. Negli ultimi anni l’economia cinese si è dimostrata resistente ai contraccolpi della crisi economica globale, ma il sistema è attualmente sottoposto a numerosi cambiamenti strutturali il cui successo o fallimento avrà un impatto decisivo sulla crescita complessiva dell’economia cinese e sull’ambiente della ricerca. Queste trasformazioni includono:
• la creazione di un’economia basata sulla conoscenza, con la transizione dal made in China al designed in China;
• la transizione da un’economia incentrata sugli investimenti a una incentrata sui consumi, attraverso la formazione di una classe media urbana: l’emergere di un consumatore cinese potrebbe rappresentare il maggior motore di crescita a livello globale del XXI secolo, con benefici diretti per le imprese manifatturiere e dei servizi in Europa;
• lo sviluppo del settore dei servizi;
• la trasformazione del sistema finanziario e del sistema dei tassi di interesse;
• il cambiamento del regime dei diritti di proprietà dei terreni agricoli.
Nel 2012 l’allora segretario generale del Pcc Hu Jintao dichiarava nel rapporto del Comitato centrale al XVIII Congresso nazionale che entro il 2020 – grazie a uno sviluppo “più equilibrato, coordinato e sostenibile” – il pil del Paese sarebbe raddoppiato rispetto al 2010, con ciò indicando l’obiettivo di una crescita annua media del 7,2 per cento. Incoraggiando le imprese eco-compatibili e il settore dei servizi, il governo spera di creare più posti di lavoro, ma anche cieli e acque più puliti. Questa transizione richiederà però finanziamenti, politiche a sostegno delle piccole e medie imprese, prestiti meno vantaggiosi per le imprese di Stato; saranno inoltre necessarie la creazione di tecnologie innovative cinesi, la positiva attuazione del processo di urbanizzazione e un’efficace cooperazione con i partner internazionali.
Gli scenari
Partendo da questi due vettori strategici e da altri 14 vettori e linee di tendenza, sono stati individuati quattro possibili scenari per il futuro della ricerca e innovazione in Cina. Si tratta di quattro scenari al 2025, con analoga plausibilità:
- Yin & Yang. Il governo cinese sotto la guida del presidente Xi Jinping ha iniziato nel 2015 considerevoli riforme volte ad accrescere la trasparenza delle istituzioni e del sistema giudiziario, prevedendo fra l’altro una maggiore partecipazione dei cittadini al governo locale. L’economia prospera ed è basata sempre più sul consumo interno, sui servizi e sull’esportazione di prodotti ad alto contenuto tecnologico. La Cina è un attore cruciale nel mondo della ricerca internazionale, al primo posto per investimenti pubblici e privati in ricerca e sviluppo, con due premi Nobel in chimica e in medicina.
- Blue Jasmine. Il governo cinese sotto la guida del presidente Xi Jinping ha avviato nel 2015 considerevoli riforme volte ad accrescere la trasparenza delle istituzioni e del sistema giudiziario, che sono state attuate grazie al sostegno di una dinamica classe media urbana. Xi gode del sostegno dell’opinione pubblica e del Pcc e viene rieletto nel 2018, ma l’enorme debito pubblico (accumulato sia dal governo centrale sia dai governi locali), unito alla crisi globale degli elementi delle terre rare nel 2022, ha prodotto la stagnazione dell’economia cinese. Nonostante ciò, la ricerca cinese cresce grazie alle riforme del sistema nazionale della ricerca avviate nel 2017 e grazie alle numerose collaborazioni internazionali, in particolare nei settori dei materiali alternativi, delle biotecnologie e della sanità.
-Dungeons & Dragons. Il governo cinese sotto la guida del presidente Xi Jinping ha avviato nel 2015 considerevoli riforme volte ad accrescere la trasparenza delle istituzioni e l’equilibrio sociale. Si è tuttavia dimostrato impossibile superare le resistenze opposte da un ampio gruppo all’interno del Pcc e pertanto nel 2018 è stato eletto un nuovo presidente, che guida il paese con priorità opposte. La nuova governance autoritaria è riuscita a mantenere elevati livelli di crescita grazie a innovazioni di costo, innovazioni nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, così come nelle tecnologie della difesa, dello spazio e dei trasporti.
- The Breathless Queen. La Cina resta una potenza globale ma con i piedi di argilla, simile sotto molti aspetti all’Unione sovietica degli anni Ottanta. Riforme finanziarie di breve respiro e insufficienti hanno inchiodato il tasso di crescita al di sotto del 3 per cento, alimentando numerosi effetti collaterali. Disordini sociali guidati dalla classe media e dalle minoranze etniche creano una miscela esplosiva nella società cinese. Il sistema di ricerca di vecchio stampo dispone di fondi limitati e non è in grado di tener testa ai progressi nella corsa allo spazio, nell’energia e nelle biotecnologie.
I quattro scenari sopra delineati ci aiutano a comprendere la molteplicità delle direzioni che il futuro della Cina potrà assumere e a prepararci di conseguenza. Come tutti gli scenari, non si tratta naturalmente di previsioni: questi vanno piuttosto considerarti come utili strumenti per interpretare il futuro e predisporre strategie efficaci.
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