La prospettiva cambogiana sulla Cina

La Cambogia e la Cina celebreranno il sessantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche nel 2018. Il Presidente Xi Jinping ha detto: “Entrambe le parti dovrebbero cogliere la commemorazione del sessantesimo anniversario come un’opportunità per promuovere le relazioni bilaterali per uno sviluppo migliore, costante e lungimirante”. Il Primo Ministro Hun Sen ha risposto: “La parte cambogiana è desiderosa, insieme alla controparte cinese, di consolidare la tradizionale amicizia, in modo tale da promuovere una partnership strategica, cooperativa e omnicomprensiva, per un maggiore sviluppo”.

La Cambogia, il naturale alleato della Cina nella regione, vede l’ordine regionale in evoluzione verso un ordine sinocentrico. La visione del mondo della Cambogia è quella di un mondo multipolare in cui la Cina è uno dei poli principali. In Asia, la Cina sarà una grande potenza dominante. Agli occhi delle élite cambogiane al potere, la Cina plasmerà in maniera significativa l’ordine regionale e globale, sulla base delle regole e dei valori della Cina, anch’essi in evoluzione.

La Cambogia considera la Cina il partner economico e strategico più importante, mentre la Cina ritiene che la Cambogia sia l’amico più affidabile. Entrambi i Paesi condividono una memoria storica di umiliazioni per mano delle potenze occidentali. L’amicizia personale speciale coltivata dal Principe Norodom Sihanouk e dal Premier Zhou Enlai nei tardi anni ’50 del XX secolo è la roccia su cui sono costruiti i legami bilaterali. La relazione personale tra i leader dei due Paesi è stata alimentata di generazione in generazione.

Il sostegno della Cina è cruciale per la realizzazione della visione, in termini di sviluppo, di diventare un Paese a medio reddito entro il 2030 e ad alto reddito entro il 2050. Lo sviluppo delle infrastrutture e i progetti di connettività sono le aree chiave della cooperazione bilaterale. Il flusso di capitali di investimento cinesi e di turisti ha contribuito allo sviluppo socio-economico della Cambogia e alla riduzione della povertà.

Storicamente, la Cambogia si è avvicinata alle potenze extra-regionali per controbilanciare le minacce esistenziali provenienti da due grandi immediati vicini. Dopo essere diventata un membro dell’ASEAN nel 1999, la Cambogia è divenuta più fiduciosa nell’integrazione regionale e nella costruzione di una comunità. Il principio di non-interferenza e lo stile decisionale dell’ASEAN, basato sulla costruzione del consenso, sono le norme chiave nelle relazioni internazionali su cui la Cambogia può contare per proteggersi dai vicini. Sebbene la percezione delle minacce sia gradualmente diminuita, la Cambogia continua ancora a vedere i vicini immediati come la principale minaccia alla propria sicurezza e sovranità. Le dispute territoriali tra la Cambogia e i suoi vicini rimangono le questioni di sicurezza più rilevanti. In particolare, le tensioni territoriali tra Cambogia e Vietnam e il flusso di migranti vietnamiti verso la Cambogia rappresentano la sfida più complessa, a causa della situazione politica interna e del nazionalismo anti-vietnamita.

La maggioranza dei cambogiani ancora percepisce il Vietnam come il cuore della minaccia. I leader politici cambogiani, sia del partito al governo sia del partito all’opposizione, considerano pertanto la Cina la potenza globale più affidabile per controbilanciare la Thailandia e il Vietnam, attraverso strumenti sia economici sia di sicurezza. Hun Sen ha così spostato la sua alleanza politica da Hanoi a Pechino, specialmente da quando nel 2010 la Cambogia firmò una partnership strategica omnicomprensiva con la Cina. La fiducia strategica e politica che la Cambogia si è guadagnata in Cina serve come fondamento della forgiatura di relazioni più strette tra i due Paesi. La Cina è ora il backup di base della Cambogia.

Il governo cambogiano sotto la leadership del Partito Popolare Cambogiano (CPP) trova nella Cina la principale forma di legittimazione del regime. Gli aiuti allo sviluppo e gli investimenti cinesi hanno contribuito significativamente alla legittimazione governativa basata sui risultati e sulla performance. Dal 1994 al 2016, il capitale cinese investito ammonta a un totale di 14,7 miliardi di dollari USA, concentrato in quattro settori: l’agricoltura e l’agro-industriale, il settore industriale, le infrastrutture fisiche, i servizi e il turismo. Gli investimenti cinesi in Cambogia sono principalmente attratti dalla fiducia politica, dalla manodopera a basso costo, dalle abbondanti risorse naturali, e dall’accesso ai mercati statunitense, dell’Unione Europea e dell’ASEAN.

Il governo cambogiano dà priorità alla legittimazione basata sull’output (crescita economica e sviluppo infrastrutturale) rispetto alla legittimazione basata sugli input (partecipazione democratica allo sviluppo e scelta della leadership politica). La Cambogia percepisce che l’Iniziativa della “Belt and Road” (BRI) della Cina intensificherà i propri processi di costruzione di infrastrutture e di sviluppo economico, al contempo aumentando la sua capacità di svolgere un ruolo più significativo nella comunità e nell’integrazione regionali. La Cambogia ha bisogno ogni anno di circa 700 milioni di dollari USA per sviluppare infrastrutture quali strade, ponti, reti elettriche, e sistemi di irrigazione per mantenere un alto tasso di crescita economica.

Per sostenere il suo sviluppo, la Cambogia ha bisogno di cogliere velocemente ed efficacemente le nascenti opportunità scaturenti dall’integrazione economica in sede ASEAN, dalla Nuova Banca per lo Sviluppo (NDB), dalla Banca Asiatica d’Investimento per le Infrastrutture (AIIB), dall’Iniziativa “Belt and Road” (BRI), e da altri progetti e fondi come il Silk Road Fund e il Fondo per la Cooperazione Marittima Cina-ASEAN. La Cambogia sta capitalizzando su queste opportunità per concretizzare le sue priorità di sviluppo. Spera di essere in grado di ricevere parte di questi prestiti per investire in nuovi progetti infrastrutturali. C’è un forte convincimento che la BRI rafforzi la connettività all’interno del Paese e colleghi la Cambogia con altri Paesi.

Sulla questione del Mar Cinese Meridionale, la Cambogia condivide una posizione simile a quella cinese, nel senso che il meccanismo bilaterale sia lo strumento più efficace per risolvere le differenze e le dispute, e il meccanismo di dialogo ASEAN-Cina sia un mezzo per costruire fiducia e comprensione reciproche. Alo stesso modo, il Codice di Condotta (COC) non è uno strumento per risolvere conflitti o controversie, ma una via per edificare la fiducia e promuovere la diplomazia preventiva. La Cambogia non è interessata a internazionalizzare la questione del Mar Cinese Meridionale, e sta cautamente dissuadendo gli altri reclamanti come il Vietnam e le Filippine a ricorrere all’ASEAN per controbilanciare direttamente o sfidare la Cina. Le vedute e la posizione della Cambogia sul Mar Cinese Meridionale le hanno fatto guadagnare un capitale politico e strategico significativo in Cina.

Le opportunità, tuttavia, non arrivano senza sfide. La sfida strutturale che la Cambogia può trovarsi a dover superare è l’asimmetria di potere. La dipendenza eccessiva dalla Cina pone certi limiti alle opzioni di politica estera della Cambogia. La sua posizione e il suo ruolo all’interno dell’ASEAN sono stati intaccati, a causa della sua posizione sul Mar Cinese Meridionale, che è in linea con quella della Cina e nei confronti della quale gli Stati Uniti e il Giappone hanno espresso la propria insoddisfazione. Gli Stati Uniti stanno pianificando di aggiungere una nuova condizionalità all’aiuto allo sviluppo, richiedendo alla Cambogia di compiere “passi effettivi per rafforzare la sicurezza e la stabilità regionali, con particolare riguardo alle dispute territoriali nel Mar Cinese Meridionale”.

Moeung Samphan, Segretario di Stato del Ministero della Difesa cambogiano, ispeziona una partita di uniformi militari donate dalla Cina nel febbraio 2014. Immagine: www.news.cn

La presenza economica cinese può inoltre provocare un certo scontento pubblico se i progetti di investimento e di sviluppo delle infrastrutture non sono inclusivi, cioè colpiscono negativamente i mezzi di sussistenza e l’ambiente a livello locale. Alcune organizzazioni di base e della società civile hanno sollevato preoccupazioni in merito ai progetti di investimento cinesi, in particolare riguardo alle questioni del ricollocamento e della compensazione, del degrado ambientale, e dell’esproprio della terra.

Per concludere, la visione della Cambogia è stata determinata dalla memoria storica, dall’amicizia personale, da un immaginato destino comune, dagli interessi economici, dalla legittimazione da output, dalla stabilità del regime, e dalle minacce percepite causate dai vicini immediati. Stretti legami con la Cina presentano più opportunità e benefici che costi e rischi. A Phnom Penh, la Cina è considerata il partner economico e strategico fondamentale, mentre la Cambogia sta prosperando per diversificare le fonti della crescita economica, per modernizzare e connettere le infrastrutture, e integrare l’economia con la regione e con il mondo nel suo complesso. La scommessa che la Cina sarà una potenza dominante in Asia ha anche dato forma alla visione e all’approccio della Cambogia nei confronti della Cina.

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