[LA RECENSIONE] Supply CHINA Management

Paolo Barbieri, Lelio Gavazza e Giorgio Prodi Supply CHINA Management: Strategia, approvvigionamenti e produzione. Opportunità e sfide per le imprese italiane nel paese del dragone Il Mulino, Bologna 2011

Negli ultimi anni abbiamo assistito al proliferare di opuscoli e manuali, più o meno affidabili, su “Come investire in Cina”, che esaminano l’esperienza di singoli imprenditori, ma senza inquadrarla nel più ampio contesto del ruolo che la Cina sta svolgendo nella supply chain della produzione globale. Ben venga quindi questo volume scritto da un ricercatore in ingegneria gestionale (Barbieri), un consulente nonché managing director dell’area Cina per una multinazionale del lusso (Gavazza), e da un economista (Prodi). Gli autori esaminano il fenomeno dell’internazionalizzazione della catena del valore e presentano, in chiave comparativa, l’esperienza di dieci aziende italiane in Cina. Particolare rilievo è dato al ruolo del capitale umano, della logistica e della distanza nella gestione della supply chain. Un capitolo a parte è dedicato al mercato della moda.

Gli autori contestano la “semplificazione analitica che identifica la Cina come una sintesi redditizia di controllo politico e bassi salari” (p. 13), mostrando come sia stata la creazione di valore a rappresentare “il faro” dello sviluppo economico cinese. Gli investimenti esteri finanziano le varie fasi del processo produttivo in Cina e le multinazionali che operano nel paese hanno dovuto rivedere le strategie di approvvigionamento, secondo “un modello sconosciuto all’Occidente” che rappresenta “una sfida sulle competenze” (p. 14) .

D’altra parte, l’allungamento su scala globale delle filiere produttive alimenta la tensione, da sempre presente, tra stato nazionale e mercato mondiale. Si tratta di un fenomeno che “riduce l’efficacia delle leve di politica industriale”. Queste ultime possono in effetti essere “controproducenti” se mirano alla “difesa della produzione esclusivamente nazionale” (p.39), poiché è l’integrazione nei mercati mondiali a rendere l’impresa più efficiente.

Supply CHINA management è un agile libro di 200 pagine che non dovrebbe mancare nella ventiquattrore di ogni manager che abbia una vocazione globale, sia che abbia deciso di investire in Cina (per affrontare il mercato cinese con la strategia più adeguata), sia che abbia scelto di guardare altrove (per comprendere fino in fondo le opportunità che si sta lasciando sfuggire). Forse la conclusione, molto ottimista sul futuro dell’economia cinese, può non trovare tutti completamente d’accordo, ma non è forse l’ottimismo la cifra par excellence dell’imprenditore?

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