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Washington e Pechino in Asia centrale

[IT] Nel 2014 il turbolento scacchiere geopolitico all’intersezione tra Asia centrale e meridionale è destinato a entrare con prepotenza negli equilibri tra le principali potenze mondiali. La regione va assumendo una rilevanza inedita, legata non soltanto all’instabile teatro afghano, ma soprattutto alla strategia cinese per la sicurezza energetica, economica, idrica e – non ultimo – militare. Il problema approvvigionamenti idrici è troppo spesso sottovalutato, ma può creare tensioni anche gravi nel vicinato della Rpc.

La reinvenzione delle campagne

[IT] È ben noto come la politica di riforme e apertura attuata in Cina durante gli ultimi decenni abbia dato inizio alla più grande migrazione che si conosca della storia dell’umanità. Da tempo però l’assalto alle zone costiere e ai grandi centri urbani cinesi ha avuto una battuta d’arresto, complice anche la crisi economica che ha colpito gran parte dell’Occidente a partire del 2008. È dunque giunto al termine il processo di urbanizzazione? Si tratta solo di una fase di stallo? O si tornerà addirittura a popolare le zone rurali del vasto paese asiatico?

Se la Cina investe nell’automotive occidentale

[IT] L’ingresso di Dongfeng – il secondo produttore cinese di auto, dopo Saic, entrambi di proprietà pubblica – nel capitale di Psa Peugeot Citröen è il maggior investimento estero cinese (3 miliardi di euro) nell’industria automobilistica e uno dei più grandi in assoluto. Non è il primo, però. La strategia di espansione all’estero attraverso fusioni e acquisizioni è iniziata nel 2004, con la conquista della coreana Ssangyong da parte di Saic.

Fare business tra riforme e vecchie barriere

[IT] Nell’ambito delle riforme promosse lo scorso autunno dal Comitato centrale del Partito comunista cinese (Pcc), il governo della Rpc ha annunciato un ammorbidimento della regola che impone alle imprese di versare un capitale minimo come precondizione per l’inizio delle attività. Il capitale richiesto varia a seconda della tipologia di impresa, da 30.000 yuan (3.500 euro) per le società a responsabilità limitata fino a un massimo di 5 milioni (585.000 euro) per le tipologie societarie più complesse.

La minaccia della mafia cinese

[IT] Poco più di dieci anni fa la Cina ratificava la “Convenzione di Palermo” (United Nations Convention against Transnational Organized Crime, Untoc), ad oggi l’unico trattato globale finalizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità organizzata transnazionale. Già molti anni prima della ratifica di questo trattato nel settembre del 2003, il Partito-Stato cinese si era reso conto che, in parallelo alla crescita economica, anche il fenomeno mafioso aveva assunto proporzioni via via più importanti.

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