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Illegalità, droga e sviluppo al confine tra Myanmar e Cina: Il caso di Muse

[IT] A partire dagli anni Ottanta, le zone di frontiera del Sud-Est asiatico sono state sempre più spesso re-immaginate come zone di opportunità economica. Lo sviluppo e l’integrazione regionale vengono spesso presentati nel discorso politico come uno strumento chiave per ridurre la povertà, favorendo la crescita economica, e come un antidoto contro la violenza, la criminalità e altre attività illegali. Ma che aspetto ha e cosa significa ‘sviluppo economico’ nelle zone di frontiera colpite da conflitto e traffico di droga?

Oppio e narcotraffico: tra insurrezione e problema sociale

[IT] L’Afghanistan è un paese in cui solo il 12 per cento delle terre sono coltivabili, ma l’85 per cento della popolazione è legata all’agricoltura e più della metà è direttamente impiegata in attività di produzione agricola. Dei circa 34 milioni di Afghani, tre quarti vivono all’interno di aree rurali con un’economia di sussistenza estremamente precaria. A fronte di una forte vocazione agricola e nonostante il 25 per cento del prodotto interno lordo derivi dall’agricoltura legale, l’Afghanistan però è un importatore di derrate agricole con una cronica dipendenza dall’estero.

Il peso del narcotraffico sulle dinamiche della violenza in Colombia

[IT] Il 2016 ha segnato una pietra miliare della storia colombiana. La firma dell’accordo di pace tra il governo e la principale guerrilla del paese, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo, note con l’acronimo FARC-EP, ha messo la parola fine a uno dei conflitti civili più longevi dell’epoca contemporanea ed è valso all’amministrazione Santos il premio Nobel per la pace.

La profana alleanza: il traffico di droga tra realpolitik e mercato

[IT] L’“invenzione” della droga – dall’individuazione dei suoi principi attivi, alla creazione di uno dei mercati più vasti e proficui al mondo (l’epitome della globalizzazione) – rappresenta a tutti gli effetti uno dei massimi esempi storici di sinergia tra pubblico e privato, tra stato e capitalismo. Ed è un’impresa i cui “meriti” vanno in tutto e per tutto attribuiti al mondo occidentale: le potenze europee prima, gli Stati Uniti poi.

Droga e guerra, una relazione complessa

[IT] Le sostanze che alterano la mente sono storicamente considerate essenziali per rilassare e stimolare i combattenti. La guerra è, ovviamente, stressante e traumatica. Non è quindi sorprendente che coloro che hanno il compito di svolgere lavori legati alla guerra facciano spesso ricorso alle droghe per aiutarli ad affrontare situazioni difficili. Ma è un’arma a doppio taglio, con svariati rischi.

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