[IT] Il nuovo ciclo di incontri di ThinkINChina è stato inaugurato da un’analisi delle politiche cinesi di assistenza e cooperazione in Africa proposta dal professor Li Anshan, esimio africanista della Peking University e vice direttore dell’Associazione cinese per gli studi sull’Africa.
[IT] Anche se i più non ne avranno mai sentito parlare, Zhou Litai non è un avvocato qualunque. È stato uno dei primi a fornire assistenza legale ai lavoratori migranti nella Shenzhen della metà degli anni Novanta, uno dei pochi che all’epoca ha deciso di non voltarsi dall’altra parte di fronte a quei lavoratori dagli abiti dimessi che cercavano disperatamente aiuto per recuperare mesi di salari arretrati, paghe dovute per infinite ore di straordinari, risarcimenti per la perdita di un arto o della salute.
[IT] I cambiamenti politici, economici e demografici della storia recente della Repubblica popolare cinese (Rpc) hanno dato origine a interessanti dinamiche migratorie sia verso l’esterno che all’interno del paese. Ad oggi, si possono identificare tre principali aspetti del fenomeno migratorio in Cina.
[IT] Secondo la tradizione del pensiero strategico cinese il prerequisito essenziale della politica estera nazionale è un’attenta lettura delle “propensioni complessive dell’ambiente circostante” (shi, 势): la capacità di comprendere l’evoluzione dei fattori di potere che plasmano il quadro internazionale e, quindi, di assecondare le tendenze in atto traendone il massimo vantaggio.
[IT] La crisi in atto tra Cina e Giappone in merito alla sovranità sulle isole Diaoyu/ Senkaku, di cui Peng Jingchao ha scritto sul numero di OrizzonteCina dello scorso settembre, non accenna a diminuire d’intensità, anzi si arricchisce di nuovi episodi. Il ministro degli esteri cinese, Yang Jiechi, alzando i toni in occasione della recente Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, ha dichiarato che le Diaoyu sono “territorio sacro”.