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L’economia cinese in bilico

[IT] L’economia cinese ha chiuso il 2011 con una crescita del del 9,2% del Pil rispetto all’anno precedente. Nonostante questa solida base di partenza, il 2012 è iniziato con qualche incertezza a causa dell’andamento ondivago della produzione industriale, del deficit commerciale registrato lo scorso mese di febbraio e della revisione al ribasso del target di crescita economica al 7,5% annunciato recentemente dal premier Wen Jiabao.

[ThinkINChina] Le religioni in Cina

[IT] Gli studiosi cinesi tendono spesso a trovare negli studi occidentali sulla Cina debolezze concettuali, frutto di pregiudizi e distorsioni cognitive, che ne inficiano l’accuratezza scientifica. Durante l’ultimo appuntamento di ThinkINChina, il professor Lu Yunfeng, del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Pechino, ha gentilmente mostrato al pubblico alcune di queste approssimate letture occidentali del fenomeno religioso in Cina.

Interstizi di democrazia a Hong Kong

[IT] Viste dall’esterno, le elezioni del 25 marzo del Chief Executive (CE) di Hong Kong appaiono una farsa: un comitato elettorale di 1.193 membri (pari allo 0,07% della popolazione dell’ex-colonia britannica) ha scelto come guida dei sette milioni di abitanti della regione amministrativa speciale di Hong Kong per i prossimi cinque anni il candidato appoggiato da Pechino: Leung Chun-Ying, conosciuto anche come “C.Y.”.

La Cina nella trappola demografica

[IT] La Cina si trova oggi ad affrontare l’invecchiamento della popolazione, una sfida che con ogni probabilità si aggraverà nel prossimo decennio con il rischio di soffocare lo sviluppo economico del paese. La questione suscita forti preoccupazioni nel mondo accademico e nella cerchia dei decisori. Come rivela il World Population Prospects delle Nazioni Unite, la popolazione cinese raggiungerà i 1,396 miliardi, il suo picco, nel 2026, per poi scendere rapidamente a 1,295 miliardi entro il 2050.

[Cineresie] Lavoratori migranti cercansi

[IT] l comune di Xintang a Guangzhou è noto come la “capitale dei jeans” (niuzaifu zhi du), ma ancor più come teatro di violenti scontri tra lavoratori migranti e forze di pubblica sicurezza. Alla fine di febbraio, quasi un mese dopo il capodanno lunare, le oltre quattromila aziende di abbigliamento e prodotti complementari che costituivano la spina dorsale di questa comunità erano in ginocchio a causa della scarsità di forza lavoro: il 70% della domanda di lavoro rimaneva inevasa, come riportato dal settimanale cinese “Nanfang Zhoumo”.

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