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Mala tempora: Pechino e l’invasione russa dell’Ucraina

[IT] Chi abbia familiarità con i tempi e la salienza dei cicli politico-istituzionali in Cina non può non interrogarsi sulla logica che ha portato la dirigenza di Pechino a dichiararsi, lo scorso 4 febbraio 2022, disponibile a una cooperazione “senza limiti” con il Cremlino, appena tre settimane prima dell’invasione russa in Ucraina.

Dopo l’Ucraina, quale futuro per le capacità di proiezione militare russa nel mondo?

[IT] L’avanzata delle truppe russe in Ucraina ha subito una battuta d’arresto e anche se non è ancora possibile determinare le sorti della guerra, è evidente che le aspettative di una vittoria lampo sono rimaste disattese. La cosiddetta “operazione militare speciale” voluta da Putin ha un costo altissimo in termini umani, economici e militari, anche per Mosca. Proprio questi ingenti costi, ai quali si aggiunge il peso delle sanzioni economiche, portano a riflettere su quali saranno in futuro le capacità del Cremlino di proiettare i propri interessi su scala globale. A partire dal 2014, infatti, la sfera di influenza russa si è estesa in modo significativo, in particolare in Medio-Oriente e in Africa: Siria, Libia, Repubblica Centro Africana, Sudan, Somalia, Ciad, Mozambico e da ultimo il Mali sono solo alcuni dei contesti nei quali Mosca ha investito le sue risorse. La Federazione Russa sarà quindi ancora in grado di mantenere la propria presenza in questi paesi a seguito dell’invasione dell’Ucraina?

L’orso affamato: i deficit della logistica militare russa

[IT] I numeri dell’apparato militare russo, se osservati in maniera superficiale e senza ulteriore approfondimento, trasmettono un’impressione di grande forza: quinto paese al mondo per dimensione della componente attiva delle forze armate, con un numero di soldati stimato di circa un milione; quarto per spesa militare, con una quota del PIL dedicata oscillante tra il 3,7 e il 5,5% per anno nell’ultimo decennio; secondo per export militare; e primo per dimensione dell’arsenale nucleare, con più di 6.000 testate disponibili.

Le ragioni del fallimento della guerra lampo di Putin

[IT] Dopo più di un mese dall’inizio dell’offensiva russa in Ucraina, l’interpretazione più condivisa dagli analisti internazionali è il fallimento della “Blitzkrieg” di Putin. La cosiddetta “operazione speciale” russa avviata il 24 febbraio prevedeva un rapido e coordinato attacco concentrato sulla presa simultanea di città chiave, aeroporti e infrastrutture critiche.

La guerra in Ucraina e il fascino delle spiegazioni facili

[IT] Che vi siano teorie dietro le spiegazioni fornite al pubblico dagli esperti di politica internazionale molti lo avranno scoperto di recente, nel terribile frangente della guerra mossa all’Ucraina dalla Federazione Russa. Infatti, di norma gli strumenti utilizzati per interpretare le diverse vicende non vengono esplicitati, e per una buona ragione: anche sintetizzando il percorso che ha condotto a trarre una determinata conclusione, si porterebbe via spazio alla risposta puntuale che l’interlocutore si attende. Questa volta, però, le cose sono andate in modo differente.

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