[IT] La Belt and Road Initiative (BRI) si presenta come un progetto a lungo termine del governo cinese che coinvolgerà un numero sempre crescente di paesi in Europa, Asia e Africa, con l’obiettivo di facilitare lo scambio di prodotti e servizi all’interno della regione.
[IT] La maggior parte delle regioni del mondo sta investendo massicciamente nella costruzione di nuove o rinnovate reti infrastrutturali dell’energia e dei trasporti – a partire da linee elettriche, oleodotti, gasdotti, strade e ferrovie. Diverse fonti stimano che per la realizzazione di infrastrutture dell’energia, dei trasporti, idrauliche e delle telecomunicazioni, progetti il cui sviluppo giocherebbe un ruolo chiave nel consentire il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, sia necessario investire una cifra compresa tra i 49 e i 96 trilioni di dollari per i prossimi 10-20 anni.
[IT] Condividere una riflessione su sostenibilità e Nuove Vie della Seta richiede anzitutto concordare sulla definizione di entrambe. Iniziamo con la prima: nonostante se ne dia per scontata una comune interpretazione, sarebbe più accurato parlarne al plurale (le sostenibilità), tanto diverse sono le sue declinazioni.
[IT] Il 9 giugno 1870, durante un banchetto a Firenze in onore della prima missione diplomatica cinese in Italia, fu chiesto ad Antelmo Severini (1828-1909), professore universitario a cui nel 1864 l’università di quella città aveva affidato la prima cattedra di lingue dell’Estremo Oriente, di salutare gli ospiti nella loro lingua madre. Narra la leggenda di come alla fine del discorso il capo della delegazione imperiale facesse piacevolmente notare le sorprendenti assonanze dell’italiano con il cinese mandarino…
[IT] Dal 1993 la Cina è importatrice netta di petrolio e da allora ha abbandonato il sogno maoista dell’autosufficienza energetica, che per decenni era stato il cardine delle politiche energetiche di Pechino. Nel 2009 la Cina ha poi superato gli Stati Uniti, diventando il maggiore consumatore di energia al mondo e, ad oggi, la sua dipendenza dalle importazioni di petrolio si avvicina a quota 60%.