[IT] L’agenzia di rating “Made in China” Dagong prosegue la sua battaglia contro le “Tre Sorelle” Fitch, Moody’s e Standard & Poor’s, e lancia Universal Credit, una joint venture con i russi di Rus Rating JSC e la piccola agenzia a stelle e strisce Egan-Jones Ratings Co. La notizia, annunciata alla fine di ottobre, ha sollevato entusiasmo tra chi accusa i tre colossi del rating di scarso controllo – o di connivenza – sui titoli e le società che nel 2008 si resero responsabili dell’inizio della crisi finanziaria globale.
[IT] Il ritornello circolato al 15° Summit Cina-Ue, svoltosi a Bruxelles nella seconda metà di settembre, è lo stesso a cui ci siamo abituati negli ultimi mesi: Pechino “esprime fiducia nei passi appropriati che sono stati intrapresi per affrontare la crisi dei debiti sovrani nell’Eurozona”, la Cina “farà la sua parte per aiutare a risolvere il problema del debito europeo”. Ma al di là delle formule diplomatiche standard, quello di Bruxelles è stato soprattutto un vertice interlocutorio, l’ultimo presieduto dal premier Wen Jiabao, che nel giro di qualche mese cederà il posto al suo successore.
[IT] “Vendere”: quando a fine luglio è arrivato anche il verdetto degli analisti di Goldman Sachs e Maxim Group, il titolo Suntech era già nell’occhio del ciclone, tra operazioni spericolate, una frode da centinaia di milioni di euro, e ben due class action avviate dai soci di minoranza. Mentre l’azienda cinese passa al contrattacco e si dichiara vittima, e non colpevole, la procura di Brindisi indaga sulla grande truffa del fotovoltaico nel Sud Italia.
[IT] Il gaokao – il temutissimo esame di ammissione all’università che condiziona il futuro di ogni liceale cinese – si è appena concluso, ma quest’anno c’è una novità che riguarda da vicino l’Italia: dal 2012 gli studenti che hanno conseguito almeno 380 punti potranno presentare domanda di ammissione presso il Politecnico di Milano, l’Università di Firenze e altri atenei italiani.
[IT] Due anni di intenso lavoro diplomatico per stringere accordi con le autorità cinesi, due anni per tessere una rete di marchi italiani capace di realizzare al meglio il progetto, ma alla fine i risultati sono arrivati: l’Italia è il primo paese che riesce a riqualificare il padiglione presentato all’Expo di Shanghai 2010, trasformandolo in uno spazio commerciale e culturale permanente.
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