[IT] Nel discorso pubblico italiano, il dibattito sull'inclusività del linguaggio, sulla narrazione mediatica delle minoranze e sulla crescente diversità etnica, culturale e religiosa delle società occidentali contemporanee tende a scivolare lungo binari prestabiliti, in una giostra di botta e risposta mai risolutivi. Da almeno trent’anni, su questi temi si gira in tondo, evitando accuratamente di trarre lezioni da un’accumulazione progressiva di mutamenti sociali e culturali che meriterebbe invece maggiore attenzione.
[IT] Giovanni B. Andornino (T.wai & Università di Torino) è curatore del volume "Cina. Prospettive di un paese in trasformazione" per il Mulino. La pubblicazione si articola in XVIII capitoli curati dai ricercatori di T.wai e dalla redazione della rivista OrizzonteCina, ed è frutto dei rapporti di ricerca pubblicati per l'Osservatorio di Politica Internazionale del Parlamento Italiano e del Ministero per gli Affari Esteri.
[IT] A un anno dalla diffusione globale dell’epidemia di Covid-19 a partire dal suo originario epicentro nella città di Wuhan, si moltiplicano sui media italiani le retrospettive dedicate alla distopia in cui è piombato l’intero pianeta. Il primo paese in cui si siano evidenziati dei focolai epidemici fuori dalla Cina è anche il primo paese in cui si sono attivate risposte della società civile all’emergere di reazioni discriminatorie nei confronti dei cittadini cinesi che vi risiedono da tre generazioni. In questo senso l’Italia ha anticipato altri paesi occidentali, marcando una sua specificità per le numerose e partecipate iniziative di solidarietà ai cinesi d’Italia e alla Cina che si sono susseguite fino a ridosso dell’emersione del focolaio di Codogno, dove il Covid-19 venne diagnosticato per la prima volta ad un paziente italiano il 21 febbraio 2020. Tra le diverse riletture di quella breve fase iniziale, dal momento in cui l’epidemia si manifestò in Cina con la drammatica “chiusura totale” della megalopoli di Wuhan, al giorno dell’arrivo della pandemia nel nostro paese, colpisce l’affermazione in Italia di una narrazione volta a negare o sminuire qualsivoglia impatto del pregiudizio anticinese.
[IT] All’indomani dell’ufficializzazione dell’apertura delle relazioni diplomatiche tra Repubblica italiana e Repubblica popolare cinese (Rpc), tra i cinesi di Milano, che all’epoca erano 277 individui (verosimilmente la metà circa di tutti i cinesi allora residenti in Italia), serpeggiava una certa inquietudine. A parte 27 naturalizzati italiani, i restanti erano ancora pressoché tutti cittadini della Repubblica di Cina (RdC), cioè detentori di un passaporto riferito a uno Stato cinese che non esisteva più, de facto, in forma unitaria.
Nov 6, 2020
Osservatorio Politico Internazionale della Repubblica Italiana
[IT] È online il nuovo Approfondimento “La Cina: sviluppi interni, proiezione esterna” realizzato per l'Osservatorio di Politica Internazionale da T.wai in collaborazione con il Centro Luigi Bobbio per la ricerca sociale pubblica e applicata, progetto d’eccellenza del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell'Università degli Studi di Torino.