In their attempts to build a Hindu state in India, the right-wing populists risk losing both the decades-long experiment with democracy and the protracted attempts to create a multicultural nation where free and fearless self-expression is possible.
[IT] L’India è considerata la più grande democrazia al mondo, una nazione multietnica benché frammentata. Quanto si tratta di teorie della democrazia e della nazione (nationhood), però, l’India rimane un rompicapo. Da Winston Churchill – che una volta affermò l’idea secondo cui “l’India è solo un’espressione geografica” – al sociologo politico Barringston Moore Jr. – che all’inizio degli anni Sessanta espresse apertamente dubbi sulle prospettive democratiche di un’India afflitta dalla povertà – molti osservatori occidentali hanno mantenuto una posizione per lo più pessimista sulla capacità dell’India di mantenere lo status di nazione unita e multietnica o di continuare a svilupparsi come una democrazia liberale e ben funzionante.