[IT] Siamo di fronte a una nuova era. Avvenimenti di portata mondiale stanno scuotendo le fondamenta di una regione, l’Asia, che non solo è il centro dello sviluppo economico di questo secolo, ma è anche purtroppo il centro di tensioni geostrategiche potenzialmente apocalittiche. Mentre per molti, ormai, il concetto interdisciplinare di “secolo asiatico” è una nozione certa e ben argomentata, c’è ancora molta confusione sulla definizione del termine “asiatico”, da cui dipendono l’interpretazione e le conseguenze geopolitiche di chi e come ha il diritto di approcciarsi alla regione e interagire con essa.
The development of the SEZs has undoubtedly been a powerful growth engine for domestic and regional markets in Southeast Asia. It is, however, greatly irresponsible and unethical to overlook their immense social byproducts.
[IT] Viviamo in un periodo storico che vede un’ingente proliferazione e diversificazione dei mezzi di informazione, che si spiega principalmente con la crescente influenza e diffusione delle notizie amatoriali che si diffondono anche attraverso l’utilizzo semi-incontrollabile dei cosiddetti social network. Ciò ha indubbiamente avuto effetti sia positivi sia negativi. Quelli negativi sono facilmente riassumibili nell’effettiva impossibilità di controllare la professionalità etica di tutti coloro che diffondono informazioni, un fenomeno che in questi ultimi anni si è guadagnato le prime pagine delle testate di tutto il mondo con, diremmo, l’hashtag “#fake news”. D’altra parte, la conseguenza positiva della globalizzazione dell’informazione sta proprio nella possibilità di dare giustizia anche a chi, fino ad ora, non ha avuto modo di far sentire la propria voce.
[IT] Nella regione sono presenti e attive più di cinquecento ZES, in maggior numero in Viet Nam e Thailandia, ma di vitale importanza sono quelle nei Paesi meno sviluppati del blocco, quali Myanmar, Laos e Cambogia. Sono di dimensioni variabili che vanno da qualche decina a qualche centinaio di ettari. E già qui si intravede quello che è, cronologicamente, il primo problema sociale direttamente causato dal complesso fenomeno delle ZES: l’espropriazione forzata di vasti territori.