[IT] “Il moderno indovino è una figura che sta a metà tra il prete e il terapista, e come tale è indispensabile a una popolazione che si sente perennemente insicura tra le mutazioni continue” ha scritto il thailandese Tew Bunnag, romanziere e maestro di arti marziali interne. In Sud-est asiatico è un concetto radicato nell’inconscio collettivo. Potremmo definirlo “psicomagia”, riprendendo l’idea del visionario regista Alejandro Jodorowsky: una cosciente finzione per ritrovare una forza positiva dentro di sé oppure, paradossalmente, per un’accettazione della malattia.