“La Cina è certamente l’attore che oggi ha la maggior capacità di incidere sul Cremlino senza destabilizzare il quadro ulteriormente. Anche noi possiamo ancora incidere, per esempio cessando l’importazione di gas. Questa scelta, però, al di là delle conseguenze sulle nostre economie e società, potrebbe essere presentata come escalation dal Cremlino. La Cina può invece operare fuori da questa logica. Non è escluso che lo faccia, per salvaguardare i propri interessi e recuperare qualcosa sul terreno dei principi, nel caso in cui il conflitto si prolungasse al punto da privare Putin di qualsiasi ragionevole opzione di uscita dalla crisi. Se ne parla poco, ma dubito che una Russia de-putinizzata – scenario improbabile, ma non impossibile – sia nell’interesse di Pechino.”
L’intervista a Giovanni B. Andornino (T.wai & Università di Torino) nell’articolo “La Russia de-putinizzata non interessa a Xi” su Formiche.
President
Giovanni B. Andornino is the President of the Torino World Affairs Institute and Head of its Global China Program. He is an Assistant Professor of International Relations of East Asia at the University of Torino and the Secretary General of the China-Italy Philanthropy Forum.
Nell’ambito della visita di Stato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella Repubblica Popolare Cinese, conclusasi il 12 novembre scorso, è stato rinnovato il Memorandum of... Read More
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