I risultati delle recenti elezioni indiane hanno conferito un terzo mandato al Primo ministro Narendra Modi. Questa volta, però, il Bharatiya Janata Party (BJP), il Partito nazionalista al potere, non ha ottenuto la maggioranza assoluta in Parlamento e dovrà formare un governo di coalizione. Ciò accade in un momento che vede l’India investire sempre più in politica estera per conseguire uno status internazionale adeguato alle sue dimensioni e aspirazioni.
Quali sfide politiche, economiche e sociali dovrà affrontare il nuovo governo? Quali sono le tensioni strutturali che attraversano la società indiana dalla sua indipendenza e che continuano ad avere rilievo oggi? Perché l’India è un paese strategico, corteggiato dall’Occidente e dal Global South? Qual è lo stato dei negoziati per un accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e l’India? Come sono strutturati gli scambi commerciali tra Roma e Delhi? Quali sono le azioni che l’Italia dovrebbe intraprendere o semplicemente sviluppare per rafforzare la relazione bilaterale, consolidandola nel tempo?
A queste domande si propone di rispondere il presente rapporto, frutto di una ricerca finanziata dal Ministero degli esteri e della cooperazione internazionale (MAECI), con la partnership scientifica del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino e dell’Università di Napoli “L’Orientale”. Il lavoro che qui si presenta ha beneficiato anche del supporto del Guarini Institute for Public Affairs della John Cabot University di Roma, che ha organizzato, nel mese di aprile 2024, un seminario dal titolo Indian policy trends and implications for Italy. In quell’occasione, coloro che hanno contribuito con la loro ricerca a questo rapporto si sono confrontati con docenti universitari, diplomatici, policy-makers. Il frutto di queste riflessioni è nelle pagine che seguono.
Da parte mia, desidero ringraziare le funzionarie e i funzionari del MAECI, alcune colleghe indiane, e la Camera di Commercio indiana per l’Italia: la loro generosa disponibilità a condividere dati, analisi, previsioni ha significativamente arricchito il rapporto. Un ringraziamento particolare va anche alla Camera di Commercio, Industria Artigianato e Agricoltura di Torino, con cui il Programma sull’Indo-Pacifico di T.wai e il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino hanno da tempo sviluppato una fruttuosa collaborazione soprattutto volta alla valorizzazione di giovani talenti che si affacciano al mondo della ricerca applicata.
Infine la mia gratitudine va a chi ha scritto le diverse parti di questo studio. Tutti insieme ci auguriamo che possa far crescere l’attenzione per un paese importante e complesso quale l’India è. In un futuro non lontano, conoscere l’India sarà cruciale per paesi, imprese e individui che vogliono entrare con successo nelle principali dinamiche internazionali.
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