Approfondimento del Torino World Affairs Institute (T.wai) per l’Osservatorio di politica internazionale del Parlamento italiano.
Pubblicato sul sito del Parlamento italiano l’approfondimento n. 118 – Aprile 2016 dal titolo “Prospettive del dialogo euro-asiatico” a cura di Anna Caffarena e Giovanni Andornino con il contributo di: Daniele Brigadoi Cologna, Daniele Brombal, Carlotta Clivio, Giuseppe Gabusi, Andrea Ghiselli, Gabriele Giovannini.
EXECUTIVE SUMMARY
Caratterizzata da informalità e flessibilità, l’ASEM costituisce un’importante occasione di dialogo tra due regioni, l’Asia e l’Europa, sempre più significativamente legate da relazioni tra individui e istituzioni, infrastrutture materiali e digitali, corridoi energetici, circolazione di beni, e naturalmente problemi comuni quali sfide ambientali e di sicurezza.
Considerando il quadro politico globale, che suggerisce l’importanza di rendere l’Europa un interlocutore efficace e riconosciuto per l’Asia, e in sintonia con la domanda degli attori economici, che vedono nei rispettivi mercati una ragione di forte interesse, l’UE – date le priorità indicate nel Final Chair Statement del Decimo Summit ASEM (Milano, ottobre 2014) – dovrebbe utilizzare questa piattaforma per sostenere la creazione e il rafforzamento di reti che conducano alla nascita di comunità di conoscenza e di pratiche inter- regionali. Queste ultime sono infatti essenziali per incrementare in termini sia quantitativi sia qualitativi il patrimonio di connettività euro-asiatico che costituisce il presupposto essenziale di una cooperazione davvero efficace.
L’apparente varietà delle visioni che oggi si esprimono con riferimento alla fisionomia dello spazio euroasiatico può essere infatti ricondotta a un disegno complessivo funzionale alle esigenze delle due regioni, come dimostra il successo della cooperazione nel settore delle infrastrutture. Essendo stata individuata come priorità dai paesi membri, la connettività materiale è oggi al centro di una cooperazione più istituzionalizzata rispetto al passato, con ottime prospettive di produrre risultati importanti, anche per il diretto coinvolgimento di alcuni attori-chiave, come la Cina.
In altri ambiti come la connettività digitale, sarà l’evoluzione tecnologica – il 5G – a costituire il vettore della cooperazione euro-asiatica, al servizio di quelle attività economiche che si avvantaggiano di canali digitali sempre più efficienti. L’ambito delle infrastrutture – materiali e digitali – illustra come la connettività euro- asiatica sia destinata a progredire, anche se le dinamiche che condurranno a tale sviluppo sono meno lineari di quanto non ci si attenderebbe se si ragionasse in termini di cooperazione internazionale classica.
Il caso della cooperazione in campo energetico conforta questa conclusione: l’energia è un ambito nel quale persino la cooperazione intra-regionale stenta a prendere piede per le sensibilità dei singoli paesi, ma resta fondamentale che i paesi ASEM continuino a incentrare le discussioni in corso su temi di cooperazione multilaterale, rafforzamento delle rispettive conoscenze scientifiche e tecnologiche, trasparenza: obiettivi pragmatici, raggiungibili anche nel medio termine, che potranno in un secondo momento contribuire a dare forma a progetti di più ampio respiro.
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