Rassegna stampa – TOChina Summer School 2021

In occasione della quindicesima edizione della TOChina Summer School, Formiche (media partner dell’iniziativa) produce una serie di articoli di approfondimento legati ai temi delle varie giornate di formazione.


“Da 15 anni la Summer School TOChina offre strumenti avanzati per riflettere sulle agende di ricerca d’avanguardia che riguardano la politica interna, la politica estera e l’economia politica della Cina contemporanea. È una piattaforma intorno a cui si trovano docenti e studenti, in genere post-graduate, da tutto il mondo, Cina compresa.”

Intervista al direttore della TOChina Summer School, Giovanni B. Andornino (Università di Torino & T.wai).


“Il Partito comunista cinese basa la propria legittimità, e resilienza, su controllo coercitivo, dinamiche interne che favoriscono una cooptazione selettiva e una coordinazione mirata tra forze politiche e sociali che permetta la ridistribuzione delle risorse. Tre sono poi gli elementi fondanti del PCC: l’esperienza dell’Unione Sovietica, le idee del leader rivoluzionario Sun Yat-Sen (1866-1925) sul ruolo del partito nella costruzione dello Stato e la cultura tradizionale cinese.”

“The CCP at 100: Party all the time?”, seminario inaugurale a cura di Patricia Thornton (University of Oxford).


“La Cina, dunque, non sembra volersi sostituirsi agli Stati Uniti come potenza egemonica globale, piuttosto le sue azioni in politica estera mirerebbero ad instaurare un sistema globale multipolare, il che necessita di un ridimensionamento del potere generale americano, a favore degli altri poli emergenti.”

Kaiser Kuo (SupChina e co-fondatore di Sinica Podcast) durante la sua lezione “‘Sup China? How the American conversation on China is shaping up after 2020”.


“Quali sono le mire della Cina nel Mediterraneo? Quali i punti forti e quelli deboli della strategia di Xi Jinping? E la Via della Seta a che punto sta? Una road map nel dibattito della TOChina Summer School.”

Gli interventi di Lina Benabdallah (Wake Forest University), Alessandro Arduino (Shanghai Academy of Social Sciences), Anastas Vangeli (T.wai & University of Ljubljana) e Andrea Ghiselli (T.wai & Fudan University) nell’ambito della lezione “The Mediterranean looks at China: challenges and opportunities of China’s growing role in the region”.


“Oggi Xi Jinping sta attuando una strategia di sviluppo fondato sull’innovazione per trasformare la Cina nella prima potenza globale entro il 2050”.

Stéphanie Balme (Sciences Po College) nel suo intervento “China’s STI and party-nation building in the 21st Century“.


“A causa di questa atmosfera di tensione e di crescente razzismo anti-asiatico, le relazioni tra Stati Uniti e Cina prenderanno le sembianze di una “interdipendenza militarizzata”, nella quale le norme del mercato globalizzato e integrato verranno messe in discussione per far spazio a questioni di sicurezza nazionale”.

Jude Blanchette (Centre for Strategic and International Studies) nella sua lezione “The domestic politics of US-China relations“.


Giovanni B. Andornino is the President of the Torino World Affairs Institute and Head of its Global China Program. He is an Assistant Professor of International Relations of East Asia at the University of Torino and the Secretary General of the China-Italy Philanthropy Forum.

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