RSI Rete Uno – 27 maggio 2020

“[…] Il secondo aspetto è forse legato alla vera ragione per cui il meccanismo ‘Un Paese, due sistemi’ fu concepito da Deng Xiaoping in quel particolare momento storico, negli anni ’80, e cioè il fatto che si voleva, attraverso questo modello, sia trovare una soluzione per incorporare Hong Kong sotto la sovranità cinese nel 1997, sia già prefigurare una prospettiva analoga per Taiwan, che è l’altra grande questione sul tappeto.

Mi pare che, soprattutto vista la dinamica politica interna a Taiwan negli ultimi decenni, e in particolare di questi ultimi anni, ci sia una certa consapevolezza a Pechino del fatto che quell’isola sia indirizzata verso un percorso che la rende molto distante dal percorso che invece la Cina continentale ha adottato per sé, cioè una autocratizzazione progressiva del regime politico. Quindi il tema è se questo meccanismo ‘Un paese, due sistemi’ in effetti costituisca ancora una garanzia prospettica per un ritorno pacifico di quell’isola sotto il controllo di Pechino, e mi pare che non ci siano i presupposti per cui questo sia un veicolo che a Taiwan venga ritenuto credibile, tanto più dopo quello che sta succedendo a Hong Kong.”

 

Giovanni Andornino (T.wai & Università di Torino) interviene nella puntata “Hong Kong: l’inizio della fine?” su Modem di RSI Rete Uno.

Giovanni B. Andornino is the President of the Torino World Affairs Institute and Head of its Global China Program. He is an Assistant Professor of International Relations of East Asia at the University of Torino and the Secretary General of the China-Italy Philanthropy Forum.

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