[IT] Veronica Turrini scrive l'articolo "Cina-Iran, cosa c’è dietro la freddezza di Pechino" su Formiche, in cui viene anche presentato il report "China–Middle East Relations After the Twelve-Day War" del ChinaMed Project di T.wai.
[IT] Guido Creta (Sapienza Università di Roma) è intervistato nella puntata “La Siria entra nella sfera d'influenza degli Stati Uniti. L’ombra di Suharto sull’Indonesia.” del podcast quotidiano di Internazionale.
Jonathan Fulton (Zayed University & Atlantic Council), quoted on the article "China’s real goals in the Gulf" on Decode39, was the speaker at the latest ChinaMed seminar, part of an initiative run by the ChinaMed Project of T.wai.
Bianca Pasquier is author of the issue of the ChinaMed Observer "Mediterranean anxieties over the Sino-Moroccan rapprochement: French, Algerian, and Tunisian media perspectives".
Formiche cita i seminari del ChinaMed Project di T.wai, realizzati in partnership con l’Università di Napoli L’Orientale, con una serie di appuntamenti online e aperti al pubblico in cui è possibile dialogare con esperti sul ruolo della Cina nella regione mediterranea.
“L’ordine liberale internazionale al cui tramonto ci sembra di trovarci, è stato costituito dagli Stati Uniti e intorno a un’alleanza di paesi che si è ritrovata a seguire la leadership statunitense, quando la Cina si chiamava ancora Repubblica di Cina e quindi non era nemmeno lo Stato avente il regime politico attuale, quello della Repubblica popolare cinese che poi verrà in essere nel 1949. Quindi in un certo senso le autorità cinesi si sono sempre sentite autorizzate a essere molto selettive nel loro approccio a quest’ordine.
In alcune occasioni lo hanno addirittura difeso in ottica abbastanza strumentale. In altre circostanze invece si sono palesati come un attore che nelle circostanze attuali, quelle della guerra tra la Russia scaturita dall’illegale invasione russa dell’Ucraina, la Cina presenta un atteggiamento che è molto difficile da leggere anche alla luce dei principi che essa stessa enuncia, che sarebbero proprio quelli della difesa della sovranità nazionale.”