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Il peso del narcotraffico sulle dinamiche della violenza in Colombia

[IT] Il 2016 ha segnato una pietra miliare della storia colombiana. La firma dell’accordo di pace tra il governo e la principale guerrilla del paese, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo, note con l’acronimo FARC-EP, ha messo la parola fine a uno dei conflitti civili più longevi dell’epoca contemporanea ed è valso all’amministrazione Santos il premio Nobel per la pace.

La profana alleanza: il traffico di droga tra realpolitik e mercato

[IT] L’“invenzione” della droga – dall’individuazione dei suoi principi attivi, alla creazione di uno dei mercati più vasti e proficui al mondo (l’epitome della globalizzazione) – rappresenta a tutti gli effetti uno dei massimi esempi storici di sinergia tra pubblico e privato, tra stato e capitalismo. Ed è un’impresa i cui “meriti” vanno in tutto e per tutto attribuiti al mondo occidentale: le potenze europee prima, gli Stati Uniti poi.

Droga e guerra, una relazione complessa

[IT] Le sostanze che alterano la mente sono storicamente considerate essenziali per rilassare e stimolare i combattenti. La guerra è, ovviamente, stressante e traumatica. Non è quindi sorprendente che coloro che hanno il compito di svolgere lavori legati alla guerra facciano spesso ricorso alle droghe per aiutarli ad affrontare situazioni difficili. Ma è un’arma a doppio taglio, con svariati rischi.

[LA RECENSIONE] All’ombra del dragone. Il Sud-Est asiatico nel secolo cinese

[IT] Se è vero che per comprendere fino in fondo la politica estera cinese è necessario osservare i rapporti di Pechino con i confinanti nel Sud-Est asiatico, è altrettanto vero che per capire le dinamiche politiche, economiche e sociali dei Paesi dell’Asia sud-orientale non si può prescindere dal loro complesso, antico e allo stesso tempo rinnovato rapporto con il grande vicino a nord.

Come tessere del domino. Il pericolo comunista e la “questione cinese” nel Sud-Est asiatico negli anni Cinquanta

[IT] Gli atteggiamenti statunitensi e britannici nei confronti del cosiddetto “problema cinese” non furono univoci. Per secoli, le potenze coloniali europee nel Sud-Est asiatico, come gli olandesi nelle Indie Orientali e gli spagnoli nelle Filippine, nutrirono simili sospetti sulle tendenze politiche dei cinesi del Sud-Est asiatico. Esse temevano che la dinastia Qing, malgrado fosse una monarchia straniera in Cina, potesse ancora attirare l’attenzione nella regione attraverso la diaspora cinese.

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