[IT] Gli ultimi mesi hanno fatto registrare alcuni timori di un ulteriore rallentamento dell’economia cinese. Nel corso di una recente consultazione con il governo cinese, i rappresentanti del Fondo monetario internazionale (Fmi) hanno annunciato una revisione al ribasso delle stime di crescita del Paese, ora prevista intorno al 7,7% per il 2013 e il 2014, mostrando al contempo nuove stime al rialzo sugli indici di debito pubblico e deficit, intorno al 50% e al 10% del Pil rispettivamente.
[IT] Ci fu un tempo in cui il Nord Africa credeva nella rivoluzione dei gelsomini, prima che le cosiddette “primavere arabe”, invece di sbocciare nella vagheggiata estate occidentale della democrazia e dello sviluppo, si tramutassero nell’autunno dell’instabilità, della repressione, e del conflitto che agita nel 2013 molti Stati della sponda sud del Mediterraneo.
[IT] Con due tappe asiatiche Versalis – la società chimica di Eni un tempo nota come Polimeri Europa – conferma il ruolo che intende conquistare nel rilancio della chimica hi-tech e bio-tech italiana. Le missioni a Guangzhou e Singapore del 20 e 22 maggio sono servite a confermare la strada di internazionalizzazione intrapresa da Versalis già dal settembre scorso con l’inaugurazione dell’ufficio di rappresentanza di Shanghai.
[IT] Il 4 giugno scorso la Commissione europea ha imposto dazi provvisori dell’11,8% sui pannelli solari di fabbricazione cinese, apparentemente senza avere il sostegno della maggioranza degli Stati membri e ufficialmente contro il volere del governo tedesco. Per tutta risposta, Pechino ha immediatamente lanciato un’investigazione sui vini europei, il cui esito potrebbe portare all’adozione di misure antidumping in grado di colpire severamente il settore vitivinicolo in Francia e in Italia, due Paesi che sembra sostengano la Commissione europea nella “linea dura” sui pannelli solari.
[IT] Il 24 aprile 2013 l’agenzia di stampa Nuova Cina ha annunciato che nei pressi della città di Kashi (Kashgar) quindici tra operatori civili e poliziotti sono stati vittime di un assalto. A queste vittime di etnia han si aggiungono sei attentatori, di cui non è stata resa nota l’etnia. La strage non è avvenuta esattamente in prossimità di Kashgar, ma a più di cento chilometri dal centro urbano, nell’area di Bachu, in una zona in prossimità del confine kirghiso ove Pechino da tempo cerca di rafforzare il controllo del territorio da parte del proprio apparato di sicurezza.