[IT] Le “due sessioni” (liang hui, 两会) – ovvero le sedute annuali dell’Assemblea nazionale del popolo e della Conferenza nazionale politico-consultiva, rispettivamente il supremo organo legislativo e il supremo organo consultivo della Repubblica popolare cinese (Rpc) – si sono tenute quest’anno tra il 3 e il 13 marzo, con la partecipazione di oltre 5.000 delegati.
L’esito quest’anno ha, almeno in parte, deluso: mentre ci si aspettava il varo di un robusto pacchetto di riforme economiche e giuridiche, al centro delle assise sono stati l’annuncio dell’adozione di un modello di crescita economica basato sul concetto di “nuova normalità” e la revisione della Legge sulla legislazione e di quella sulla tutela ambientale. Tuttavia, le due sessioni di quest’anno non sono state, in realtà, di minore importanza rispetto a quelle del passato.
[IT] La fine della guerra fredda, l’ascesa economica della Cina e l’allargamento della Comunità europea a nuovi membri e la sua trasformazione in Unione europea hanno aperto nuove possibilità allo sviluppo delle relazioni Europa-Cina. In particolare, il partenariato strategico siglato nel 2003 ha avuto importanti implicazioni internazionali. Da quel momento, gli Stati Uniti hanno cominciato a seguire con attenzione – e talvolta con apprensione – lo sviluppo delle relazioni sino-europee. Basti pensare alle recenti critiche di Washington verso i quattro grandi paesi della Ue – Germania, Francia, Gran Bretagna e Italia – per aver aderito in qualità di soci fondatori alla nuova banca di sviluppo promossa dalla Cina, la Asian Infrastructure Investment Bank (Aiib).
The special issue of the European Journal of East Asian Studies entirely devoted to Myanmar’s transitions and co-edited by Giuseppe Gabusi and Nicholas Farrelly, respectively Head of Program and Research Fellow at T.wai, has just been released.
[IT] Esaminando l’andamento delle riforme a distanza di un anno dalla 3a Sessione Plenaria del XVIII Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese (Pcc) non è difficile riconoscere che, sebbene alcuni traguardi siano stati raggiunti, restano sfide importanti da affrontare. Nell’arco dei prossimi due anni le misure introdotte sulla base della Risoluzione del novembre 2013 determineranno non soltanto l’orientamento di lungo periodo dello sviluppo economico in Cina, ma anche il coinvolgimento della Repubblica Popolare Cinese (Rpc) a livello globale, e la stabilità politica del paese, in particolare con riferimento alla credibilità del governo e alla legittimità del potere del Pcc.
[IT] Il filosofo tedesco Georg W.F. Hegel ha descritto il Mediterraneo come l’epicentro dinamico di forze centrifughe che connettono Europa, Africa e Asia. “Per tre quarti del globo”, scrive Hegel, “il Mar Mediterraneo è allo stesso tempo l’elemento unificante e il centro della storia del mondo”. Gli eventi degli ultimi tre anni in Medio Oriente e Nord Africa confermano la validità della riflessione di Hegel: il Mediterraneo continua ad essere uno degli epicentri della politica internazionale con effetti diretti sia sugli attori tradizionali – come i paesi europei e gli Stati Uniti –, sia sulle potenze esterne che, come la Cina, hanno notevolmente sviluppato negli ultimi anni la loro presenza nella regione.